Cap 3) Le prime difficoltà<<sapete, da giovane ero un coraggioso cacciatore.>> raccontò il vecchio <<passai l'infanzia gironzolando qua e la per il Commonwealth, cercando branchi di bramini selvatici, fu allora che imparai a destreggiarmi tra fucili e pistole, imparando a combattere e sopravvivere. Quando divenni più maturo, usai queste abilità per scortare carovane. Fu il periodo più felice della mia vita. Ero davvero bravo, sapete? Ogni cosa che facevo mi appassionava tantissimo, passavo le fredde notti a discutere e imparare dai carovanieri più esperti, e, con il passare degli anni, si fece vivo in me il desiderio di aprire un'attività tutta mia. Ma purtroppo, il lavoro di guardia non mi faceva guadagnare abbastanza. Per questo, appena ebbi l'occasione rubai questi tappi a un tale di nome Stockton, a Bunker Hill. Un pezzo grosso del settore. Ma dovetti fare i conti con la realtà. Preso dall'euforia di una vecchiaia passata nella ricchezza, non pensai alle conseguenze. Quel vecchietto che mi sembrava cosi fragile e debole divenne il mio incubo. Passai le ultime settimane nascondendomi, temendo ogni secondo che un suo sicario mi trovasse per riavere il bottino.
Ecco perchè mi servite voi, adesso. Voglio che mi accompagniate a Bunker Hill per fare da tramite fra me e Stockton, in cambio vi mostrerò la strada più sicura per arrivare sani e salvi a Boston, che ne dite?>>
I due stavano li ad ascoltare, seduti davanti un piccolo focolare di fortuna, che splendeva solitario nella città fantasma sotto un indifferente cielo stellato.
Fissavano intensamente il vecchio davanti a loro, riflettendo sulle possibilità che li venivano offerte. Jem, il ghoul, avrebbe accettato subito, per andare nella terra che tanto sognava, mentre il giovane, James, era più restio, fisso nella sua idea di raggiungere Albany, e risparmiarsi così un viaggio lungo e potenzialmente letale.
<<come hai detto di chiamarti, vecchio?>> chiese Jem con la sua voce roca vagamente inquietante.
<<il mio nome è Roman, allora?>> insistette il vecchio.
<<potrei accettare,>> rispose Jem <<a patto che tu mi dia un arma a tue spese e il giovane qui venga con me.>>
Il ghoul spostò lo sguardo verso il ragazzo, che sussultò non appena venne tirato in causa.
<<ehm, io, come dire, penso che mi dirigerò verso Albany, potrei venire con voi per un tratto.>>
<<albany? Cambierai idea, giovanotto,>> disse Roman <<vengo da lì, un mucchio di fuoco e ceneri ti aspettano, oltre che una massa di psicopatici strafatti.>>
<<beh...>> ci pensò su James, <<in quel caso mi unirò a voi.>>
<<signori miei, affare fatto.>> disse Roman mentre un sorriso gli spalancava la bocca.
Quella sera, comprarono da uno sbandato qualche pezzo di carne non meglio identificata per pochi tappi, e lo arrostirono sul fuoco, fu per loro un lauto banchetto, e andarono a dormire dentro la macchina arruginita.
Si svegliarono di buon'ora, non appena il sole accennò a sorgere. Decidettero di non perdere altro tempo, comprare un arma a Jem, e partire subito.
Andarono fra le rovine a cercare un possibile venditore, muovendosi furtivamente per evitare incontri spiacevoli, nel mentre che il ghoul non la smetteva di bisbigliare, fantasticando su enormi cannoni spara laser, o fucili al plasma che scioglievano l'acciaio, a un certo punto, disse che si sarebbe accontentato di un fucile d'assalto prebellico, di quelli che facevano ricchi i temerari mercanti che facevano la spola fra l'Alaska e il Nord-America.
Trovarono un pazzo sfigurato dalle radiazioni, con qualche dente in più del normale che rovinava l'inquietante ghigno con cui accolse la compagnia. Li vendette un vecchio fucile da caccia a colpo singolo, più una ventina di munizioni tutte diverse fra loro, che Roman divise attentamente fra quelle compatibili col fucile e quelle inutili. Il tutto costò 100 tappi, abbassati a 60 grazie all'eloquente pistola di James.
Jem non fu particolarmente contento, ma non si riuscì a trovare di meglio.
Finalmente arrivò il momento di partire, e si lasciarono alle spalle la vecchia cittadina quando il sole batteva prepotentemente dritto sulla loro testa.
Seguirono la grande strada dismessa che li avrebbe portati ad Albany, incuriositi dal fatto che non incrociarono nessuna carovana.
Jem e James camminavano davanti a passo svelto, scambiando qualche allegra chiacchera lungo il cammino, mentre Roman, più dietro, scrutava ogni angolo dell'orizzonte, facendo fatica a tenere il passo.
Quando fu sera, i tre avevano camminato ormai per parecchie interminabili ore, e si rifugiarono in un autobus che giaceva abbandonato fuori strada.
Prepararono un focolare con arbusti e legnetti, e si misero alla ricerca di qualcosa da mettere sotto i denti.
L'area tutto attorno a loro era praticamente disabitata, e nessuna forma di vita commestibile si aggirava nei paraggi.
Jem ebbe varie idee, come quella di mangiare insetti, o di mangiare erbe del posto, furono, però, tutte scartate, come anche quella di digiunare per la notte. Dopo esser stato etichettato come "femminuccia", per via dello stomaco debole, da Jem, Roman ebbe un illuminazione.
<<passando di qua, mi imbattei in un gruppetto di tre o quattro rattitalpa, sono qua vicino, posso raggiungerli e catturarne uno.>>
<<d'accordo, vengo con te.>> si offrì James.
<<ah, no, meglio che mi muova da solo, quelle bestioline ti attaccano al minimo rumore, in solitaria sarò abbastanza furtivo da colpirne uno senza farmi vedere dagli altri, ci metterò un paio d'ore, voi state qui e proteggete il rifugio.>>
I due acconsentirono senza troppe storie, e Roman si avviò, muovendosi come un ombra di roccia in roccia per restare nascosto.
Ben presto, lo scoppiettio del focolare, ed il suo calore avvolgente e protettivo, fece piombare nel sonno i due rimasti nel vecchio autobus.
Passata qualche ora, Jem e James se ne stavano ancora avvolti in luridi stracci, tremando in balia del freddo dopo che il piccolo fuoco si affievolì senza altra legna da ardere.
Si svegliarono quando un colpo scosse all'improvviso l'intero autobus, seguito da un forte tonfo che li fece schizzare in piedi spaventati.
Appena riaprirono gli occhi, il buio li avvolse, solo qualche tizzone che tardava a spegnersi illuminava debolmente il piccolo rifugio, dando vita ad una miriade di ombre che circondavano i due, mentre tastavano disorientati i vecchi sedili e le sbarre arrugginite affianco a loro.
Dopo qualche secondo, una serie di colpi scosse ancora più vigorosamente l'autobus, finche una delle tre porte cedette, e una enorme testa fece capolino nel mezzo del veicolo, separando i due, che nel frattempo si attaccarono alle pareti il più lontano possibile da quell'incubo rettiliforme.
Col muso sopra la brace, l'enorme testa della bestia divenne più chiara, aveva una bocca schiacciata, circondata da enormi denti ancora sporchi dalla carne di qualche povera creatura, un paio di corna ricurve si ergevano minacciose sopra di lei, e due grosse mani munite di artigli colossali piegavano senza difficoltà le lamiere arrugginite che ostacolavano la creatura.
La bestia guardò dritto negli occhi i due sfortunati, aveva un'enorme cicatrice che passava nel mezzo di un occhio vitreo scendendo fino alle fauci che si aprivano minacciose.
Jem riconobbe il mostro, nei suoi pellegrinaggi aveva imparato a starne lontano, e cercava con lo sguardo una possibile via di fuga. Voltandosi, vide quel che rimaneva del grande parabrezza nell'abitacolo, e ci si tuffò con uno slancio disperato, ruzzolando fuori in mezzo all'arida sabbia. Cominciò a correre il più lontano che poteva, finchè un fragoroso botto si levò da dentro l'autobus.
Era James, che, impugnata la pistola, sparò dritto nell'occhio sano della bestia, che si dimenò urlando dal dolore. L'enorme rettile iniziò a colpire a destra e a manca ormai privo della vista, mancando solo per miracolo il folle ragazzo chiuso nella coda del veicolo. Il vecchio autobus arruginito venne squarciato in due dalle vigorose zampate, finchè la bestia si fermò immobile all'improvviso.
Iniziò a fiutare l'ambiente facendo vibrare le narici, quando si voltò di scatto e iniziò a correre verso una collina non molto lontana.
Subito James sbucò fuori da quel che rimaneva del rifugio, e vide in lontananza un puntino che si muoveva proprio dove la bestia stava correndo.
Era Roman, di ritorno dalla sua trionfale battuta di caccia, che trascinava un piccolo rattotalpa mentre cercava alla luce delle stelle la via del ritorno.
Mollò subito la preda alla vista di quell'enorme ombra che caricava a gran velocità verso di lui, e si lanciò rotolando per il versante della collina, mentre la bestia tastava il terreno alla ricerca della piccola carcassa di cui sentiva l'irresistibile odore.
James corse a prendere Roman, che se ne stava paralizzato a faccia in giù dopo una lunghissima caduta. Lo trascinò il più lontano possibile, riunendosi anche con Jem, che si nascondeva in mezzo ad un grosso cespuglio.
Mancava poco al sorgere del sole, e tutti e tre si godevano l'insperata salvezza, mentre la bestia assassina strapazzava brutalmente il piccolo rattotalpa alla luce di una splendida alba.
Buon 2016 a tutti