| Fallout, come abbiamo già visto in New Vegas, può essere visto, vissuto in più modi. Specialmente il terzo, ambientato in una serie di macerie e paesaggi radioattivi dove è ben difficile ambientarsi. A parte questo, non è poi una cosa così esagerata, è sempre un gioco. Ma ricordo, quando ero ancora all'inizio, un certo momento. Ero nelle rovine di Washington, appena al livello 4, con una gamba un braccio rotto, con le munizioni che si contavano sulle dita di una mano, tre o quattro pallottole, e solo un coltello malmesso come alternativa. Con nessun rifornimento, ero prossimo a morire. Davanti a me, nell'ombra notturna, diversi ghoul feroci. Troppi. E' stata un'impresa. Alla fine ce l'ho fatta, sono passato di livello, ho avuto più armi e diventai più forte... credo che questo lo sappiate già. Ma è stato quel momento, a rimanermi nella memoria. In nessun gioco le munizioni possono mancare per un bel po', in nessun gioco puoi uscire da un combattimento ridotto veramente male, in (quasi) nessun gioco il protagonista non è nessuno, non è un eroe, e in nessun gioco ti rendi conto di trovarti di fronte a qualcosa più grande di te come in Fallout 3. Cosa vi ha impressionato di questo capitolo?
Edited by (Panda) - 11/5/2011, 20:32
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