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The Asgard Project Chronicles I, Under the Paris Skies

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EdLan
view post Posted on 24/8/2011, 22:39     +1   -1




Luke

Si sedette. Dopo tutto quello che era successo negli ultimi minuti non riusciva a stare in piedi. Era anche comprensibile, in fondo avevano trovato un alieno, che aveva detto loro dei segreti che esistevano da prima della Grande Guerra. Ma dopo qualche risata generale, la strana banda era pronta: Luke preparò il lanciafiamme, Frank ricaricò il fucile, Renè tirò fuori il suo revolver, Crypto recuperò la sua arma stordente e qualche aggeggio alieno dalla navicella.
<allora, i ghoul potrebbero spuntare da ogni parte, quindi il piano è questo: Io sto davanti, Renè a destra, Crypto a sinistra, e Frank controlla che non ci sbuchino da dietro. Tutti d' accordo?>
Tutti e tre diedero risposta affermativa. <ok, andiamo> disse Renè.
I quattro camminavano tutti insieme, ogni tanto sbucava qualche ghoul isolato, ma era facile da abbattere. Stavano percorrendo un corridoio, quando si sentirono delle urla fortissime. <sono circa venticinque> disse Crypto, che con qualche strano senso alieno alieno aveva capito l' entità della minaccia.
<venticinque? e come facciamo ad abbatterli tutti?> disse Frank.
I tre umani iniziarono ad avere paura, ma Crypto li tranquillizzò telepaticamente: <tranquilli, io posso bloccarli con la telecinesi, ma voi dovete ucciderli>
Luke era tesissimo, se il piano non funzionava, rischiavano di diventare cibo per ghoul. Vide l' orda arrivare a pochi metri da loro ed essere bloccata da Crypto con la telecinesi. Il tutto si svolse in pochi secondi: Renè scaricò tutto il caricatore del revolver contro i ghoul, Luke usò il suo ultimo caricatore di proiettili e il lanciafiamme, e Frank sparò diversi raggi al plasma. Quando Crypto smise di esercitare la telecinesi, tutti i ghoul erano senza vita. La squadra si rilassò <ottimo lavoro, gente> disse Renè.
I quattro arrivarono ad una tromba delle scale ed iniziarono a salire. Dopo tre piani, le macerie impedivano il proseguimento.
<che seccatura, dobbiamo trovare un' altra strada> disse Crypto.
<guardate là> disse Luke indicando una specie di cassa.
<bene, è una delle casse che ho spedito. Aspettate, adesso la apro> disse Crypto, mentre inseriva un codice in una specie di lucchetto tecnologico. Dopo pochi secondi aprì la cassa rivelando quattro cassette più piccole. <sono kit di sopravvivenza; ci consentiranno di sopravvivere per almeno due settimane> spiegò Crypto, e lesse da un foglio scritto in lingua aliena che ogni cassetta conteneva:
- 1 Blaster HWR-42
- 120 Celle energetiche per il blaster
- 1 Riciclatore per celle energetiche
- 4 Granate ad energia letale
- 4 Granate per stordimento
- Scorta di cibo e acqua per 2 settimane
- Cassetta dei medicinali con medicine e farmaci vari
- 1 Kit di ricambi per astronavi

<fantastico, con tutta questa roba abbattere i ghoul sarà uno scherzo> disse Frank. Ogni membro della squadra prese la sua cassetta, Luke la stava infilando nello zaino, quando tre ghoul uscirono da una porta e buttarono a terra lui e Renè. Luke temeva di fare un brutta fine, ma l' azione congiunta di Frank e Crypto salvò i due giovani.
<grazie ragazzi, ma ora andiamo via> disse Luke. I quattro recuperarono le proprie cassette e si diressero verso la torre del museo.
 
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trulloboss
view post Posted on 24/8/2011, 23:22     +1   -1




Frank

<ok ora è due domande prima di continuare> disse Frank
hai ancora un po di quegli hamburger?
e
siamo pronti per andare a salvare quelli?

Crypto rispose <purtroppo no mi spiace>

Frank disse triste <o merdaccia>

alla seconda domanda tutti urlarono pronti <siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii>

La squadra si inoltrava sempre di più nel louvre,fino a quando sentirono degli spari arrivare da sopra il louvre,<meda andiamo> disse Frank.....salirono la scalinata in fretta e furia ma purtroppo il fato non era dalla loro parte,infatti un muro crollo schiacciando il povero Renè.

<aaaa-GGGGGGGGG che male aiuto ragazzi>

<andate ragazzi io penso a Renè>disse Frank

tutti iniziarono a saltare le macerie per andare al piano superiore

<merda mi fa male Frank aiuto o qui rischio di lasciarci la gamba>

<ahah non dire cagate ragazzo nessuno muore qui NESSUNO>urlò Frank arrabbiato

<ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh ok ok ok al mio 3>disse Frank

<1......2......aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa esci esci esci>

<renè con uno scatto uscì.....grazie Frank ti devo un favore>

<lo hai un panino>chiese Frank

<no.....>

<allora risparmia il favore.>

Cosi Frank e Renè salirono e arrivarono alla fatidica sala.....la visione che videro non era la migliore.Degli uccelli giganti stavano attaccando i loro compagni e delle altre persone.....<uno di quelli deve essere il sopravvissuto ma gli altri tre chi cazzo sono!>disse Frank tra lui e lui.
Un uccello caricò Crypto lui con la telecinesi li giro il collo fino a fargli saltare la testa <waoooo> urlò un ragazzo un un pungo balistico come arma.Un uccello carico Luke ma con un colpo di Fucile di precisione li fece saltare la testa.Un uccello caricò anche Frank <vieni vieni vieni stronzetto>con un colpo del suo fucile uccise l'uccello......gli uccelli volavano sopra le teste dei nostri eroi fino a quando Crypto non lanciò un'onda dutro che fece scappare gli ucelli
<wao avevo visto lucertole,cani,scarafaggi mutati.....ma mai degli UCCELLI GIGANTI>disse Frank divertito
Il silenzio echeggiò nella stanza.........<bene io sono Crypto un alieno......voi?>

Edited by trulloboss - 25/8/2011, 02:59
 
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view post Posted on 25/8/2011, 10:24     +1   -1
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Snowstorm

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Jerome

Parigi, Torre Sud , Museo del Louvre, 6 Marzo 2277

Quando uno scontro che ritieni duro e impegnativo si risolve in pochi attimi, in un turbinare frenetico e incomprensibile di proiettili ed urla cominci a farti molte, troppe domande senza esser sicuro di ricevre una degna risposta. Era questa la situazione in cui si era ritrovato Jerome dopo aver salvato la vita a Shane e aver raggiunto una delle torri del museo. Gli uccelli mutanti erano fuggiti dopo aver perso molti compagni dello stormo gridando impazziti come le bestie che erano, fuggendo verso le campagne irradiate nei dintorni della capitale.
Sorrise ricaricando Black Hell, un piccolo scatto metallico e il nuovo caricatore era già pronto per essere usato inserito nel fucile d'assalto, questa era la conferma che qualcuno aveva ascoltato la sua richiesta d'aiuto sulle frequenze radio, questa era la conferma che c'era ancora qualcuno abile con le armi che non fosse diventato un fottuto predatore. E se la vista non lo ingannava con grande abilità c'era anche un piccolo alieno tutto grigio, normalmente non ci avrebbe mai creduto ma date le circostanze e il mondo in cui vivevano lo accettò di buon cuore osservandolo solo alcuni secondi.Ambiguo era l'aggettivo giusto.

Si riscosse, la battaglia non era ancora finita, sicuramente tutto quel trambusto doveva aver allertato la maggior parte dei ghoul che infestava i corridoi ammuffiti del Louvre. Si volse verso tutti i presenti,un bel gruppetto che avrebbe fatto comodo alla Resistancè:
<mettiamo da parte le presentazioni, ci conosceremo dopo, dobbiamo fuggire da questo schifo e non possiamo più tornare indietro attraverso le scale, sempre se non volete affrontare un esercito di ghoul affamato e incazzato come non mai> si guardò intorno cercando una possibile via di fuga e dopo alcuni interminabili secondi i suoi occhi si illuminarono di una strana luce, l'aveva trovata!
Dall'altra parte della strada si trovava un edificio che fortunatamente si teneva ancora in piedi, di altezza pari se non maggiore a quella del Louvre, l'ideale per ciò che aveva in mente.
<sapete saltare?> chiese mentre estraeva un arpione dentellato di medie dimensioni collegato a un cavo di corda e titanio light <perchè dovremo saltare> disse secco inserendo l'arpione nel fucile per poi legare con forza l'estremità della corda a uno dei pilastri in acciaio che spuntava dal pavimento bucato.
Prese la mira attivando il laser e dopo aver scovato una finestra non coperta al secondo piano sparò con precisione: in pochi attimi l'arpione attraversò sibilando l'aria che divideva i due edifici conficcandosi sopra la finestra. Un centro perfetto.
Tese la corda con una mano, reggeva anzi doveva reggere ad ogni costo, era la loro unica speranza di fuga.
<spero che voi abbiate un moschetto a portata di mano> disse estraendo il suo < altrimenti dovrete scivolare con le mani e vi preannuncio che non sarà piacevole. Il mio consiglio è quello di indossare un paio di guanti spessi o qualcosa che possa proteggere le mani altrimenti quel cavo ve le taglierà come burro...intesi?> tutti annuirono all'unisono. <perfetto , procediamo, quei bastardi non ci impiegheranno molto a trovarci> affermò cedendo il suo moschetto a Shane < prendi ragazzo, servirà più a te che me, Tutti pronti! Ehi tu con il lanciafiamme, parti per primo, voi altri seguitelo pochi secondi dopo la sua partenza , io sarò l'ultimo> si avvicinò alla porta estraendo dal giubbotto antiproiettile una piccola carica esplosiva sulla quale c'era incisa la sigla C4 < Avranno una bella sorpresa quando saliranno quelle infide carogne> disse ridendo con gusto mentre il giovane si lanciava giù scivolando lungo il cavo usando una cinghia della sua armatura da combattimento , ingegnoso. Dopotutto la fantasia in quei casi era strettamente necessaria, infatti tutti gli altri lo seguirono architettando qualche modo per non perdere le mani in quella discesa ricca di adrenalina. Quando ormai era rimasto solo lui, Jerome attivò la carica di C4 con un timer di 20 secondi udendo le urla dei ghoul sempre più nitide.
Strinse con forza il cavo guardandosi un'ultima volta dietro <bomb Voyage figli di Puttana!> esclamò lanciandosi nella folle discesa sentendo il cavo che pian piano tagliava il tessuto dei guanti, in cuor suo sperava che reggesse altrimenti sarebbero stati guai.
Quando ormai mancavano pochi metri all'arrivo la C4 esplose con un boato assordante radendo al suolo la torre e tutti i ghoul che l'avevano raggiunta, anche il cavo si spezzo avendo perso uno degli appigli scaraventando il mal capitato Jerome fuori dalla rotta direttamente contro il muro per poi cadere a terra su un cumulo di macerie. Quel cumulo di macerie gli aveva salvato la vita, non sarebbe mai sopravvissuto a una caduta da quell'altezza. ll resto del gruppo lo raggiunse mentre dal louvre si alzava una densa colonna di fumo nero.
Jerome tossì tastandosi con le mani il fianco, aveva preso una bella botta ma era ancora vivo, e tutto intero.
Si rialzò con un pò di fatica guardandosi le mani, i guanti si erano strappati con due tagli netti lungo il palmo sinistro e destro ma per sua fortuna il cavo non era riuscito ad arrivare alla carne.
Sospirò togliendosi la polvere dai vestiti , riordinandosi come poteva dopo quella caduta quasi fatale, era stato eccitante ma non l'avrebbe mai più ripetuto.
<questo si che si chiama atterraggio morbido> disse ironizzando la sua caduta
Tutti risero, chi più chi meno.
<mi presento, io sono Jerome Roy e faccio parte della Resistancè. Mi trovavo in questa zona in perlustrazione e quando ho ricevuto la richiesta d'aiuto di Shane> indicò il giovane < sono accorso in suo aiuto inviando a mia volta una richiesta di soccorso. Deduco che l'abbiate ascoltata e siate giunti ad aiutarmi, ve ne sono grato. Come ricompensa se volete potete seguirmi, vi condurrò al QG della Resistancè a Notre-Dame, lì abbiamo cibo , acqua purificata e un letto caldo per tutti. Inoltre potrete decidere anche di restare e di unirvi a noi se lo ritenete utile, altrimenti vi doneremo un pò di provviste e potrete proseguire i vostri viaggi. Qualsiasi mano che sappia impugnare un'arma ci sarà utile questo è sicuro... ah dimenticavo> disse frugando nei taschini del giubbotto estraendo alcune fasce di un azzurro vivo e leggermente scuro con inciso in bianco il simbolo della Resistancè
<indossate queste fasce al braccio sinistro o destro così eviterete di ritrovarvi un buco in testa calibro .308 appena ci avvicineremo all'Ilè de la Citè, abbiamo posto dei cecchini lungo il perimetro dell'isola, ritenetevi fortunati ad aver trovato me prima di dirigervi in quella direzione> disse donando una fascia ad ognuno del gruppo, perfino al piccolo alieno che l'accettò sorridendo.
<bene, io mi sono presentato, voi chi siete?> chiese squadrandoli uno per uno. La giornata che inizialmente si era presentata come noiosa era diventata una piccola avventura e forse aveva appena trovato dei nuovi compagni di ventura per la Resistancè, dopotutto nella Parigi post apocalisse forse c'era ancora un briciolo di speranza.
 
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view post Posted on 25/8/2011, 15:37     +1   -1
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Esperto in sopravvivenza

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Shane

Lo scontro fu più semplice del previsto e l’aumento di numero, terrorizzò gli unici uccellacci rimasti ancora in vita, infatti molte persone avevano ascoltato il messaggio di Shane e del suo salvatore ed ora erano riunite sulla cima della torre.

[…]

Shane scivolava più veloce della luce lungo la corda di titanio, alle sue spalle ci fu una grande esplosione seguita da una lunga colonna di fumo che sovrastò il cielo sopra Il Louvre

< Addio museo del Louvre !! Finalmente sono con qualcuno di cui potrò fidarmi >

Shane atterrò di colpo facendo forza sulle gambe per non cadere a terra, quando tutti raggiusero quel luogo lontano dall’inferno del Louvre, colui che aiutò Shane cominciò a parlare, disse di chiamarsi Jerome Roy e di essere un membro delle Resistancè, suo padre ne aveva già parlato, sarebbe stato il primo luogo da raggiungere dopo la fuga, il Louvre serviva solo per depistare gli inseguitori.
Dopo aver distribuito delle fasce azzurre raffiguranti in bianco il simbolo della Resistance a tutto gruppo Jerome disse:

< bene, io mi sono presentato, voi chi siete ? >

Il primo a parlare fu Shane, sentiva chiaramente di dover ringraziare tutti uno ad uno:

< Come già sapete dalla mia richiesta d’aiuto, il mio nome è Shane Dubois, abitavo qualche isolato a Sud del museo del Louvre, entrare in quella struttura fu l’errore più grande, appena arrivai subii un attacco da un gruppo massiccio di Ghoul che mi inseguirono fino a raggiungere il resto del gruppo di civili, non ne rimase vivo nemmeno uno e mi sento in colpa, mi sento in colpa per aver privato della vita un gruppo di persone innocenti, lo so, se avessi detto questo nella mio SOS nessuno sarebbe venuto ad aiutarmi, avrebbero pensato, è quello che si merita dopo aver spinto nelle grinfie dei ghoul un gruppo di persone. Non vi biasimo se ora pensiate a questa cosa, ma sono felice che siate venuti a salvarmi e vi sarò per sempre debitori. > quando smise di parlare Shane si girò verso Jerome:

< Grazie Jerome per avermi salvato sappi che un giorno mi sdebiterò nel modo migliore >
disse Shane per poi rivolgersi verso il resto del gruppo:

< Ora avrei intenzione di recuperare qualche strumento e armature de casa mia, non so se lo conoscete, ma è il centro di ricerca e sviluppo armi e prototipi, non è molto lontano da qui se qualcuno vuol venire con me mi segua pure poi potremmo decidere sul come e quando raggiungere il QG della Resistancè >

Detto ciò Shane si sedette su di un masso, si tolse Flamer e Shocking dalle mani per poi riporli nel suo zaino, prese da esso un bottiglia di acqua purificata e cominciò a sorseggiarla mentre gli altri si presentavano uno ad uno. Quando tutto ciò sarebbe finito Shane sarebbe tornato a casa nonostante il pericolo di trovare dei nemici era molto alto.
 
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view post Posted on 25/8/2011, 16:27     +1   -1
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Mercenario di Reilly

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Wolf Von Stauffenberg

Parigi, Rue de Rivoli, 6 Marzo 2277

Il viaggio era stato lungo e difficoltoso. Berlino era ormai lontana e il vecchio colonnello iniziava a provare un po di nostalgia di casa. Subito scacciò dalla mente quei pensieri, il passato era passato e Wolf non poteva permettersi dei ripensamenti, non era dignitoso per un ufficiale tedesco, doveva andare avanti e affrontare le conseguenze delle proprie scelte.
Mitragliatrice alla mano avanzava lungo la via devastata della capitale francese, fantasticando su come dovevano essere quelle strade quando fervevano ancora di vita umana.
Un ghoul fece capolino dalla porta di un cafè e Wolf lo falciò con una raffica di MG42.

“Scheiße!" pensò "Altro ke vita umana... Al massimo kui trofo ghoul e altre diafolerie mutate!".

La raffica di mitragliatrice risuonò per le vie della città e attirò altri quattro ghoul che iniziarono a caricare il soldato prussiano.
Un altra raffica e gli zombie erano stesi a terra a guardare il cielo, o almeno quelli con ancora la testa lo facevano.

"Devo trofare un posto sikuro dove passare la notte o finisce ke ci rimango secco..."

Il colonnello avanzò ancora lungo la via e dopo alcuni minuti si ritrovò davanti ai resti di un imponente struttura. Un cartellone pubblicitario li vicino recava la scritta -Hotel de Ville- e sotto vi era un disegno della struttura come doveva essere prima della guerra.
Le torri della struttura e alcuni piani erano ancora integri e così Wolf si avvicinò per controllare da più vicino.

"Kuesto è un Hotel! Perfetten! Credo ke passerò qui la notte, sul cartello ci sono ben 5 stelle, forse fuol dire che è un posto di classe..."

Si avvicinò cautamente alla struttura ma a quanto pare era libera da possibili minacce. Si addentrò nell'edificio e lo attraversò fino a raggiungere l'altro lato che si affacciava sulla Senna.
Trovò delle scale che portavano ai piani superiori ma prima di mettere piede sul primo gradino notò un macabro spettacolo in strada.
Oltre il muro a meno di due metri c'erano tre corpi morti.
Si avvicinò per controllare i cadaveri e si accorse del fatto che erano stati tutti uccisi a fucilate.

"Probabilmente kuesti tre sono finiti in un imboscata di predatori... Scheiße, comincio a ricredermi sulla sikurezza di kuesto posto..."

Wolf alzò la testa per osservare l'isola che si ergeva in mezzo al fiume e notò un movimento.
Wolf aguzzò la vista e scorse il tipico riflesso dell'ottica di un fucile puntata nella sua direzione.

Si alzò di scatto e si gettò dietro il muro fatiscente dell'Hotel de Ville, appena in tempo per evitare un colpo dritto nelle cervella.

Il colonnello mise a tracolla l'MG42 e prese il Mauser.

“Al diafolo, non me va bene una oggi, prima una palla di fuoco si skianta in mezzo alla città, poi inizio a captare richieste di soccorso da punti imprecisati e adesso mi trofo bloccato da dei cecchini che sparano alla cazzo di cane!”

Altri due colpi gli sibilarono vicino e Wolf si rese conto del fatto che lassù i cecchini dovevano essere aumentati di numero.

“Allora kuesto significa Guerra!”

Si sporse e in meno di un secondo esplose un colpo in direzione dei tetti dell'isola.
Aveva sparato troppo in fretta e aveva mancato il bersaglio, ma doveva aver spaventato il cecchino che aveva preso di mira. Dato che il volume di fuoco nemico era leggermente diminuito.

Si sporse una seconda volta e prese accuratamente la mira. Prima di espolodere il colpo contò i tiratori nemici

“Eins, zwei, drei... Tre cecchini, vediamo ke sanno fare..."

Wolf sparò una seconda volta e colpì il bersaglio, poi si ritirò per azionare l'otturatore e inserire un altro colpo in canna.
Cambiò posizione e si spostò dieci metri più in la, si sporse da una finestra e sparò un altro colpo. Il secondo cecchino cadde a mordere la polvere.

Il fuoco nemico cessò, e Wolf si sporse per controllare la situazione...

"Probabilmente l'ultimo stà soccorrendo i compagni... Meglio khe me ne vado prima che cambi idea..."

Il colonnello si alzò e ripercorse in fretta il corridoio che aveva fatto per arrivare sul fiume, uscì in strada e innestò il coltello sul Mauser a mo di Baionetta dopodiche infilò tre colpi nel fucile.

Tornò in Rue de Rivoli e trovò un ghoul che mangiava i ghoul che aveva ucciso prima. Senza pensarci due volte lo infilzò con la baionetta e dopo circa un minuto di corsa notò una torre campanaria sulla destra.

"Una chiesa! Ho trofato il posto perfetto."

Deviò subito verso l'antico luogo di culto e senza pensarci troppo sparò due colpi sul portone. Uccidendo un ghoul che si era appostato dietro.

Spalancò i battenti e corse verso le scale della torre. Aprì la porta e la richiuse dietro di se, assicurandola con una sbarra di ferro.

Finalmente al sicuro, salì le scale cautamente e raggiunse la cima, da li aveva una visuale perfetta dell'isola e, grazie al tetto del campanile, rimaneva nascosto nell'ombra, assolutamente invisibile per chi guardava da fuori.

Osservò a lungo l'isola e notò che il perimetro era pattigliato da diversi uomini, tutti armati di fucile da cecchinaggio.
Non guardò altro. Tirò fuori il sacco a pelo e la grappa e, dopo essersi messo comodo, disse:

< E' Ufficiale! ODIO Parigi!>

Bevve un sorso e poi si addormentò con una mano sulla pistola carica.

Edited by Colonnello Wolf - 25/8/2011, 17:59
 
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view post Posted on 25/8/2011, 18:35     +1   -1

Guardiano dell'ossario

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Crypto



La sua prima impresa “eroica” sulla terra fù quella di salvare un giovane disperso e quelli che sembravano essere i suoi amici. Aveva ucciso alcuni mutanti terrestri, uccelli per la precisione, anzi, il suo database interno rivelava corvi altamente alterati a livello genetico, probabilmente dalle radiazioni.
Uno si era già presentato, si chiamava shane, un altro invece si chiamava jerome.
Uno rimase in disparte, in silenzio, con lo sguardo freddo.

<bene, il mio nome è Cryptosporidium 658, Crypto per gli amici. Provengo da zeta reticuli, la mia storia vi sarà nota da questo momento. Vengo in pace terrestri, ed io e i miei...soccorritori intendiamo aiutare la resistenza!>

Inviò i dati telepaticamente ad ogni presente.

<la mia navetta si è quindi schiantata qui non per puro caso, sono stato io ad accorrere in vostro aiuto. Lei, signor Mike Burke, quale è la sua storia? Non ho potuto fare a meno di notare di come la sua mente ferrea blocchi la mia telepatia> Emise una piccola risata.

Mike disse freddo:

<telepatia? Pfiu..> Espirò una nuvola di fumo, poi aggiunse:

<a tempo debito. A tempo debito.>

Crypto tentò una nuova incursione psichica. Niente.

<volete farvi un po' di risate?> disse con tono simpatico, tutti si dimostrarono incuriositi.

<giusto per rompere la drammaticità, ma voi sapete che le mie capacità mi permettono l'ipnosi?
Mi serve un volontario però!>

Renè fù subito entusiasta:

<mi propongo io!>

Crypto disse, con fare da “presentatore”

<bene signori, il nostro Renè si è offerto volontario! Osservate>

Un lampo viola colpì Renè in pieno volto, e cominciò a Scimmiottare una gallina. E mentre Renè continuava a dimenarsi come un pollo, in preda alle risate Frank disse:

<ma che animale è?>

Crypto, un po' stupito, disse:

< a giusto, le galline sono estinte...erano dei volatili da allevamento prebellici.>

Crypto inviò un nuovo lampo, subito smise di dimenarsi.

<che...Che...che è successo?>

<signori e signori, quello era Renè: l'uomo pollo!>

L'innata capacità di far divertire di Crypto proveniva da anni e anni di addestramento per risultare il più innocuo possibile verso gli umani.

<comunque, leggo nelle vostre menti che dobbiamo dirigerci verso quel luogo di culto chiamato notre-dame....la base della resistenza. Ottimo, perchè avrei una cosa da proporvi:
sono arrivato qui con un Disco volante, quel disco volante purtroppo non è un disco d'attacco, ma posside comunque un arma di “base”, il laser letale, capace di incenerire persone ed edifici, inoltre, grazie alle varie casse che ho lanciato, una volta trovata quella giusta, potrei installare nuove armi quali il distruttore quantico...quello si che fa casino... e non potete negare che possedere un mezzo di trasporto volante, unico nel suo genere, sia un grande vantaggio verso i bifolchi dell' AoR.
Unico problema: bisogna portare il disco al sicuro, nel QG della resistenza, ma è molto pesante: perciò dovrei raggiungerlo, riparare con il mio kit di riparazione almeno 2 generatori antigravitazionali, legarlo ad una qualche corda e portarlo a mo di palloncino fino al QG. Per i pezzi di ricambio, conosco un luogo dove furono portati i resti di alcuni dischi volanti precipitati in passato, una installazione governativa: una volta ottenuti quei rottami, potremo riparare il mio!
Che ne pensate?>

Crypto era sorridente, gli altri impassibili, e lo fissavano, soprattutto jerome, che sembrava interrogarsi sulla possibilità di riparare ed utilizzare un disco volante, che fino al giorno prima poteva essere solo frutto delle fantasie di qualche bambino
 
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S1mone56
view post Posted on 26/8/2011, 00:47     +1   -1




Renè era ancora un po' stordito dall'ipnosi che aveva subito da Crypto, ma si riprese alla svelta, dopo aver ascoltato le presentazioni dei presenti si accese una sigaretta e si presentò:
<ciao, io mi chiamo Renè, sono una specie di inventore e riparatore>

<e se sei un inventore cosa ci fai nel bel mezzo della città con tutti questi pericoli> disse l'uomo che aveva detto di chiamarsi Mike.

<ieri sera qualche figlio di buona donna ha incendiato la mia bottega, io vivevo nelle baraccopoli a sud della Senna, ma senza più un tetto non aveva senso rimaner la, e poi mi son ricordato di un mio vecchio amico...anzi no era più, una specie di angelo custode, che mi salvò la vita una sera di qualche anno fa, e mi disse anche che se mai avessi avuto bisogno sarei potuto andare da lui all' Ile de la Citè>rispose Renè

Intanto da dietro Jerome gli disse <ti ricordi come si chiamava quel tizio?>

<no, non ne ho la minima idea, so solo che era un dottore; almeno credo> rispose Renè

Dopo qualche secondo di silenzio Renè spense la sigaretta e aprì un po' furtivamente un sacchetto con all'interno qualche pasticca.

Frank nel vederle gli chiese: <che cos'è Renè?>

<ehm, sono, ehm caramelle> rispose Renè molto titubante.

<a wow, non è che ne posso avere una?>chiese Frank

<ehm no, non potrei dartela, perchè sono molto forti e servono solo per il mal di gola> disse il ragazzo abbastanza preoccupato

<a ok> disse Frank

Nel frattempo da dietro Jerome gli diede una pacca sulla spalla e gli disse sarcasticamente:

<caramelle vero?!, tranquillo non sai quante persone cercano vie di fuga da questa merda!>

<comunque se volete ho qualcosa da mangiare nel mio zaino, non è molto ma almeno chi non ha mangiato un po' si sazierà>disse Renè cortesemente.

<ma si un po' di cibo non farà del male> disse Jerome che gli era ancora di fianco.


 
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view post Posted on 26/8/2011, 19:33     +1   -1
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Dannati dalla carne, salvati dal sangue.

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Maya

Parigi, Torre Sud, Museo del Louvre, 6 Marzo 2277

No, evidentemente non bastava soltanto quel nuovo arrivato. Maya si era ritrovata nel posto giusto, ma nel momento sbagliato; davanti a lei, di spalle, vi era uno di quei bastardi della Resistancé, attaccato da uccelli mutanti e talmente concentrato sullo scontro che sicuramente non si sarebbe accorto di lei, finché non gli avrebbe piantato un proiettile in testa. Nulla, nulla di tutto ciò che aveva fatto per arrivare lì era valso a qualcosa, l'inizio della sua vendetta era andato in fumo a causa di uno stupido uomo che si era catapultato lì per aiutare quei due pezzi di carne prossimi alla morte. Ma guarda caso ciò non bastava, perché subito dopo, probabilmente nel giro di alcuni minuti, arrivò un'altra carica di coraggiosi salvatori, sembrava che avessero sguinzagliato l'intera armata dei paladini per andare a salvare la vita ad uno degli uomini che aveva tolto la vita ai suoi genitori. Sì, esattamente: questo aveva letto dalle carte trovate in quell'edificio rosso, ormai luogo di morte in putrefazione, che da poco più di mezz'ora aveva lasciato.

" Non ci credo. " Pensò Maya.
" Non è possibile! " Un altra frase balenò nella mente di Maya, ancora restìa ad arrendersi alle evidenze.
Con un urlo di rabbia la ragazza rovesciò per terra tutto ciò che ancora era presente sulla scrivania, con una spazzata furiosa dell'avambraccio sinistro, eccetto quel contratto che stava leggendo, il quale venne sbattuto sulla superficie lignea e rovinata appena liberata.
< Non ha senso! > Urlò, quasi in lacrime, a quel foglio maledetto, portatore di un'accusa ancora più grave della colpa che sentenziava per i suoi genitori. All'improvviso, tutto il mondo sembrò cadere addosso alle sue spalle, resesi inspiegabilmente fragili e deboli, un peso talmente doloroso e difficile da sopportare che fece anche cedere le ginocchia, lasciandola crollare a terra senza forze, con tanti dubbi e domande in testa che non trovavano risposta nè immediata, nè remota. Rimase così, in quello stato, a lungo, seduta sulle ginocchia stanche e contrarie a fare anche solo un movimento, con quel contratto incollato alle mani dallo sconforto e dalle incertezze che sorsero rapide come rovi spinosi.
Perché era arrivata fino a lì? Perché aveva ucciso quegli uomini? Quale era lo scopo dei suoi continui sforzi? Perché aveva dovuto aprire quel fascicolo? Solo a questa domanda riusciva ancora a trovare una risposta: l'aveva fatto per i suoi genitori, per conoscenza, per sapere. Ma si sa, la conoscenza è potere, la sua bramosia è dolore, e lei si era resa conto di aver aperto quel fascicolo non per sapere la verità, ma per la brama di apprendere il nome di coloro su cui sarebbe dovuta cadere la sua lama tagliando di netto le loro teste, e ora soffriva, soffriva terribilmente. Non era un nome qualunque quello che era stato marchiato sul foglio, come nemmeno quel simbolo, quello stemma che suo padre le aveva mostrato tante volte mentre raccontava delle gesta di quegli individui. Ancora non riusciva a credere a quello che continuava, ripetutamente, a leggere su quel foglio giallognolo, riusciva soltanto a ripensare all'entusiasmo che si mescolava negli occhi del padre quando con un dolce sorriso e il tono di un menestrello, o un bardo, raccontava di questi paladini della giustizia, modelli che seguiva come quegli stessi valori che le insegnò, forse ancor prima di insegnarle a parlare addirittura. A quell'ultimo pensiero, un barlume di felice malinconia illuminò il nero dello sconforto, debole e timido come la lingua luminosa di una piccola candela immersa nella completa oscurità. Durò poco, un cenno di sorriso, una lacrima più dolce e poi il vento gelido dell'odio cominciò a imperversare nel suo animo distrutto, senza trovare alcun ostacolo. Il breve sorriso di Maya si era trasformato in una smorfia d'odio, mentre i suoi occhi vitrei sembravano accendersi di luce propria, mentre altre lacrime amare scesero sul suo viso e le inumidirono le labbra tremanti. Senza rendersene conto, la mano destra si strinse in un forte pugno, che scaricò contro un cassetto della scrivania, sfondandolo, mentre all'angolo sinistro del labbro il canino aprì una piccola ferita sulla morbida carne rosea, lasciando colare un piccolo rivolo di sangue sul mento, lento come un fiocco di neve, bollente come la rabbia che le ardeva dentro. Ormai sapeva su chi scaricare il suo rancore, sapeva finalmente su chi avrebbe dovuto affondare il suo artiglio, ripetutamente, più volte e furiosamente, fino a ucciderlo. Sapeva anche dove trovarlo, e una chiamata di soccorso fece scattare l'ingranaggio della sua macchina di morte e vendetta. Acciecata dall'odio e dall'ira, non pensò minimamente al fatto che potesse essere un falso, o una cospirazione, quei soliti pensieri che normalmente le sorgevano quando si trovava di fronte a situazioni simili. No, questa volta era diverso, quel foglio l'aveva cercato per vent'anni e ora che l'aveva trovato non poteva essere un falso, nè poteva essere una cospirazione. I suoi genitori erano morti per colpa loro, erano stati loro a stipulare quel contratto, non c'erano dubbi, e ora l'avrebbero pagata con il loro sangue, tutti loro.
Maya guardò ancora una volta quel foglio, quel nome, quel timbro, quel simbolo, poi lo piegò in quattro e se lo mise nella tasca più sicura che aveva addosso, quella interna nella sua piccola giacchetta smanicata, e corse fuori da quell'edificio, diretta verso il Louvre e l'inizio della sua vendetta.
Solo il nome di coloro che doveva uccidere le era rimasto impresso per tutto il cammino...

...Resitancé.


Sì, erano stati loro, sul contratto c'era la loro firma, prima di quella dei mercenari che fecero il lavoro, e lì davanti a lei c'era un uomo della Resistancé.

<qui è Jerome della Resistancè che parla, a tutte le persone in ascolto, c'è un uomo in pericolo nel Museo del Louvre, se avete un pò di volontà e coraggio raggiungetemi e salviamo quel povero disgraziato prima che sia troppo tardi>

Risuonarono come un'eco le parole di aiuto di quell'uomo, Jerome. Lei aveva accantonato i suoi ricordi per poter rimanere lucida appositamente per quel momento, e invece tutto venne rovinato da quei mucchi di carne dotati di un cervello poco funzionante.
" Che diavolo! Tutte le persone coraggiose dovevano arrivare proprio ora?! " Pensò Maya, e il suo concetto di coraggioso era ben diverso da quello di persona eroica. " Stupidi... " Ecco, questo era il suo concetto di quella parola.

La battaglia contro gli uccelli mutanti era finita da alcuni minuti, grazie all'intervento dei nuovi arrivati e di un...cosino grigio sicuramente non umano. Maya lo osservò bene, non assomigliava a nessun tipo di mutante avesse mai visto prima oltretutto, sembrava proprio qualcosa di...alieno alle sue conoscenze, o forse alieno e basta? Il dubbio le sorse quando vide come scacciò gli uccelli, non aveva usato alcuna arma, nemmeno un oggetto, si era semplicemente imposto con la sua testa, l'aveva percepito in qualche modo, ancora non sapeva come. Una cosa era certa, quell'omino grigio portava disordine nel già contorto e caotico equilibrio di Maya, e la cosa la disturbava parecchio. Da animale, non si sarebbe mai avvicinata a lui, nè gli avrebbe mai parlato, non si fidava affatto e quella sensazione di disturbo mentale che aveva percepito inconsapevolmente la fece più attenta e cauta.

<mettiamo da parte le presentazioni, ci conosceremo dopo, dobbiamo fuggire da questo schifo e non possiamo più tornare indietro attraverso le scale, sempre se non volete affrontare un esercito di ghoul affamato e incazzato come non mai>
Jerome parlò al gruppo e Maya rabbrividì per un attimo sentendo la sua voce dal vivo, al solo pensiero che quell'uomo sarebbe dovuto morire qualche minuto prima le faceva una strana sensazione sentirlo, ancora non riusciva a capacitarsi del fatto che fosse ancora vivo, per la sua mente era steso per terra con un grosso foro in mezzo alla testa. Dopo alcuni momenti, l'uomo trovò una via di fuga, Maya lo capì nel momento in cui si soffermò a guardare un palazzo di fronte a loro, in seguito la sua supposizione fu accertata dal rampino che impugnò.
" Bene...mi tocca pure andare con loro ora. " Pensò Maya seccata, fortunatamente indossava ancora la maschera e nessuno potè vedere la sua smorfia di disapprovazione. " Meglio loro dei ghoul, però! " Pensò subito dopo, quando sentì degli ululati provenire dalla tromba delle scale dietro di loro. Non appena il cavo fu assicurato e tutti quanti passarono, Maya si aggrappò alla fune di titanio e si lanciò nella sua fuga da quel terrazzo. I suoi guanti corazzati provocarono uno stridio e tante scintille a causa della discesa, tutto sommato andò tutto bene e, a quasi un metro da terra, lasciò la corda e atterrò con una capriola tra la polvere alzata e i ciottoli spostati. Quando Jerome raggiunse il gruppo, dopo aver fatto saltare in aria il terrazzo da cui erano scappati "Tsk, spaccone. " ed essere atterrato in maniera poco salutare " Poteva morire no?! " si presentò al gruppo. Maya ascoltò attentamente ciò che disse e accettò volentieri la fascia che le porse, sorridendo malignamente da dietro la sua maschera, ora aveva persino avuto il lasciapassare per il QG di quei mostri che ordinarono la morte dei suoi genitori! Dopotutto, l'intervento degli altri era servito a qualcosa.
Maya ascoltò tutte le altre presentazioni, ma non disse nulla sul suo conto, nemmeno il nome, e non tolse neppure la maschera, non rise neanche alle battute - tuttavia simpatiche e carine - dell'alieno, anzi: si preoccupò ancora di più quando all'improvviso seppe perfettamente la storia di quell'individuo, come se lo sapesse già da tempo, tutte quelle informazioni si stamparono nella sua testa, insieme. Quell'omino poteva leggere nella mente quindi e lei non poteva diventare un libro aperto per quel coso grigio. Non sapeva bene come comportarsi, ma la sua diffidenza aveva raggiunto il massimo, di quell'omino proprio non poteva fidarsi affatto, da quel momento in poi avrebbe nascosto bene la sua mente dai poteri dell'alieno, sperando che bastasse. In seguito si accodò assieme a coloro che si incamminarono verso Notre-Dame.
 
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view post Posted on 26/8/2011, 20:23     +1   -1
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Wolf Von Stauffenberg

Parigi, Eglise Saint Gervais, 6 Marzo 2277

Si svegliò dopo appena due ore.
Credeva di aver sentito un rumore al piano di sotto ma poco dopo si convinse che doveva essere stata la sua immaginazione.
Si accorse di essersi addormentato con la bottiglia di grappa in mano e decise di non sprecare l'occasione, bevve un lungo sorso, gettò la bottiglia vuota di sotto e si distese cercando di riprendere il sonno da dove l'aveva interrotto.
D'un tratto sentì un tonfo sordo che, rimbombando tra le fatiscenti navate della chiesa, era giunto fino alla cima della torre campanaria.
“Ma ke cazzo...” pensò, mentre si rizzava in piedi.

“Pare ke la mia giornata non sia ankora finiten...”

I rumori si fecero più forti e intensi. Passi, provenienti dal piano terra. Wolf non sapeva ancora di che si trattava ma in base al rumore calcolò che dovevano essere due individui molto grossi e con il passo pesante.
Prima di mettersi in assetto da combattimento fece un rapido inventario delle munizioni che gli rimanevano.
Due caricatori da 7,92 dell'MG per un totale di 150 colpi che sarebbero finiti in meno di 15 secondi in caso di scontro pesante. 33 colpi del medesimo calibro pronti per essere infilati nel Mauser e infine 12 colpi da 357. Magnum per la Smith & Wesson.

“Dofrei afere all'incirca un ora di fuoken... Troppo poken, defo trovare altre munizioni”

Era una parola, cartucce di quel genere erano difficili da reperire in Germania figuriamoci in Francia. Il vecchio colonnello dovette arrangiarsi e imparare a fabbricare bossoli e pallottole con dei semplici strumenti reperibili in qualunque banco da ricarica. Il problema era trovarne uno ben fornito in quella città infestata.
Il rumore di qualcosa che si schiantava sulla porta del campanile costrinse il Prussiano a non indugiare oltre. Infilò le proprie cose nei relativi contenitori e li attaccò alle giberne, mise il Mauser a tracolla e prese l'MG tirando l'otturatore che produsse in sonoro scatto metallico.

“Cafolo, se inizio a sparare con questo coso la mia ora di fuoken si riduce sensibilmente!”

Dopo questa breve, ma significativa, considerazione decise di prendere il Mauser e di innestare la baionetta per maggior sicurezza. Dopo un attimo di incertezza iniziò cautamente a scendere la scala del campanile.
I rumori si facevano più vicini e pressanti e ogni tanto si udiva un fragoroso schianto contro la porta. Il tubo di ferro reggeva ancora ma quando Wolf giunse davanti alla porta iniziò a sudare.
Un altro schianto piegò leggermente il tubo, seguito da un'imprecazione che proveniva da fuori.
Altri passi, seguiti da una presa in giro, la fuori il numero di minacce stava aumentando.
Il colonnello comprese infine con cosa aveva a che fare: Supermutanti.

Sbiancò visibilmente, affrontare dei Supermutanti in un luogo simile voleva significare morte sicura e decise che avrebbe usato una via di fuga alternativa, valutò che il tubo avrebbe potuto reggere per un quarto d'ora al massimo e per sicurezza ne infilò un secondo la dove stava il primo.

Salì di corsa le scale e, arrivato in cima, si sporse dal lato nord della torre, per controllare che sotto non ci sia nessuno.

“Perfetten, il terreno è libero, ma kome faccio a raggiungerlo?”

Si voltò e si avvicinò al parapetto interno, pensando a qualcosa che potesse essere utile.

“Saltare è da escluderen, forse potrei usare le decorazioni del campanile per scendere... Ho mein got! Sono in una chiesen e se ci sei dammi un idea!”

Rimase incantato ad osservare le campane davanti a se .

“Ma certo! Kome ho fatto a non pensarci primen! Userò le corde delle campane per scendere di sotto!”

Afferrò una delle corde, un tempo usate dai campanari per chiamare i fedeli alla preghiera, e la tirò a se.
La raccolse tutta e la lanciò fuori dal campanile, lungo il lato nord, in modo da non essere visto dai cecchini dell'isola.
La corda arrivò fin quasi in fondo, lasciando un piccolo salto di tre metri circa.

“Adessen i casi sono due: o la corda è troppo fragile e si spakka, facendomi cadere rovinosamente verso morte certen, oppure tiene e mi spacco la skiena per saltare gli ultimi tre metri. In ogni kaso sarà una festa per i miei reumatismi...”

Mise il mauser a tracolla e scavalcò il parapetto. Scoprì che la corda reggeva e, in perfetto stile SWAT, iniziò a scendere. Le campane iniziarono a suonare, producendo una melodia che si diffuse per i quartieri vicini. Il colonnello sperò di non attirare troppa attenzione.

Dopo meno di un minuto era a terra. Prese l'MG e si nascose dietro un muro fatiscente.
Si mosse verso ovest, costeggiando le pareti della chiesa, e raggiunse l'angolo.
Sbirciò oltre e vide due Supermutanti che uscivano dalla chiesa con l'aria insoddisfatta. Probabilmente avevano controllato la torre e, non avendo trovato niente, avevano deciso di cambiare aria.

I due si misero a confabulare davanti al portone, ma Wolf era troppo lontano per poterci capire qualcosa. Il problema è che se quei due rimanevano li, lui era bloccato e affrontarli non era una buona idea, dato che uno reggeva un mitragliatore gatling e l'altro un grosso fucile a pompa.

“Tanto vale uscire e vedere ki di noi krepa prima...”

Prese un profondo respiro e strinse il manico dell'MG. Stava per lanciarsi fuori quando sentì un colpo di fucile. Il supermutante con la gatling venne colpito e cadde a terra con un buco in testa.
Un altro colpo e l'altro supermutante finì a mordere la polvere, senza neanche avere il tempo di riprendersi dallo shock.

“Non so ki diafolo siano, ma quei cechini sono davvero perseferanti nel fare il loro mestieren... Li ringrazierei ma dubito che mi permetterebbero di farlo...”

Uscì dal riparo in fretta e si infilò in una via che andava verso nord-est.
La strada piegava verso nord e poco tempo dopo il colonnello sbucò ancora una volta in Rue de Rivoli.

“Defo trofare un modo per attrafrersare kuel cazzo di fiume... Se non ricordo male, poco oltre l'isola, ficino a una piramide di vetro, c'era un ponte ancora integro e al di fuori dalla portata di kualunque arma da fuoco... Andrò la, attraferso il fiume e vado a sud. Forse in Italia troferò un posto meno inkasinato... Ma Rue de Rivoli è troppo esposta. Speriamo ke ci sia una via parallela ke porta dofe diko io...”

Forte della convinzione di poter aggirare i cecchini si mosse ancora verso nord. E incrociò un altra strada che portava proprio verso ovest.
Senza pensarci due volte la imboccò.

Camminò per un paio d'ore, controllando angolo con lo sguardo, pronto a sparare.
Mentre camminava una folata di vento più forte delle altre fece oscillare il muro di un vecchio edificio. L'intera struttura collassò, e si schiantò in strada a meno di due metri da Wolf che saltò indietro per lo spavento.

“Fankulen! Sarà rimasta impiedi per almeno un centinaio di anni e defe venire giù proprio mentre stò passando io!”

Una colorita imprecazione teutonica si levò nel cielo di Parigi e, dopo essersi sfogato riprese a camminare.

Fece pochi passi.

<fermo dove sei straniero!>

Disse una voce proveniente da un angolo alla sua destra. Un uomo si fece avanti, armato di fucile mitragliatore. Il colonnello puntò la sua arma verso la minaccia.

<non lo farei se fossi in te!> disse un altra voce, che veniva da un uomo armato di fucile a pompa che era spuntato da sinistra. Il colonnello estrasse la pistola con la mano mancina e la puntò verso il nuovo arrivato.

<sei bravo. Senti amico, siamo in due e tu sei da solo, che ne diresti di gettare le armi e consegnare i tuoi tappi a Mon frère alla tua destra...>

"Predatori, verdammt..."

Una terza voce ruppe il silenzio.

<cosa vi fa pensare che sia solo?!>

Disse un individuo dall'alto della macerie appena crollate. L'uomo portava uno spolverino e tenerva le sue pistole puntate contro i due predatori. Wolf capì che doveva trattarsi di un giustiziere.

"Ma porca troien. Possibile ke ogni folta che la sfortuna infenta una sfiga nuova debba prima provarla su di me?! Prima i cecchini, poi i Mutanti, poi rischio di essere skiacciato dal crollo di un edificio e infine mi trovo in un cazzo di Stallo alla Messicana... Che giornata di Scheiße!"

<avanti mollate le armi!> disse il giustiziere.
<mollatele voi pittosto!> replicò il primo predatore.
<cazzo, non rendiamo le cose più difficili. Voi mollate le armi e noi vi lasciamo andare senza buchi in testa.> rispose in gustiziere.

Wolf pensò di approfittare del diverbio per filarsela ma il rumore dell'otturatore di uno dei fucili dei predatori lo indusse a cambiare idea.

<perke non molliamo tutti le armi e la risolfiamo senza troppa violenza?> Propose Wolf.

I due predatori rimasero di stucco nel sentire quel francese dal forte accento prussiano e si distrassero per pochi secondi, ma sufficienti.

Wolf sparò con la Smith al predatore alla sua sinistra, uccidendolo, mentre il giustiziere faceva la stessa cosa con quello a destra.

Morti i due rapinatori il giustiziere si avvicinò.

<bonjour mon ami! Je m'appelle Pierre, et vous?> Esordì il giustiziere.
<wolf, Wolf Von Stauffenberg> Rispose il colonnello.
<e cosa ti porta in Francia, caro Wolf?> chiese Pierre.
<rache...> rispose Wolf.
<mi scuserai, ma non conosco il tedesco...> disse il gustiziere.
<vendetta...> Ripetè Wolf.

<capisco... Tutti vogliamo vendicarci di qualcosa. Ti lascio, è richiesta la mia assistenza in un altro luogo!> Esclamò Pierre.
<aspetten!, folevo chiederti kosa sai di quella piramide di vetro!> Disse il colonnello con aria interrogativa.
<non avrai mica intenzione di andare al Louvre?! Ma sei pazzo!> Esclamò Pierre in maniera quasi isterica.
<kual'è il problema?> Chiese il prussiano.
<e' zona rossa! E Grazie al casino che è successo recentemente la zona è diventata ancora più ostile! Meglio se cambi strada amico!> Rispose Pierre.
<grazie dell'informazione amiken. Auf Wiedersehen, Arrifederci!> Disse il colonnello tagliando la conversazione e dirigendosi di buon passo verso il Louvre.
Il giustiziere rimase interdetto e dopo un'imprecazione si diresse verso est.

Camminò per mezz'ora e notò un vecchio negozio di orologi. Entrò e si diresse verso il banco. La cassa era vuota ma mise gli occhi su un vecchio orologio a molla perfettamente integro, conservato in quello che doveva essere il doppiofondo di un cassetto.
Lo prese e lo soppesò, caricò la molla e, dopo aver appurato che funzionava, lo infilò nel taschino della giacca, soddisfatto della sua scoperta.

Appena ebbe messo via l'orologio il contatore geiger, collegato all'auricolare della radio, iniziò a ticchettare, chiaro segno di una minaccia radioattiva in avvicinamento.
Si voltò e vide uno splendente che si lanciava attraverso la porta. Il colonnello trasalì ma il corpo si mosse prima del cervello. Diede un calcio al banco, facendolo ribaltare addosso al ghoul. Subito dopo si lanciò verso le scale e salì ai piani superiori, entrò in una stanza e sbarro la porta con un candelabro che c'era li vicino.
Il colonnello si sentiva leggermente preso in giro dal destino ma, invece di fermarsi ad imprecare come suo solito, guardò subito fuori dalla finestra. Altri Ghoul, almeno una dozzina, stavano prendendo d'assalto l'ingresso del negozio.

"Non mi rikordo chi l'ha detto, ma avefa ragionen... Al peggio non c'è mai finen..."

Si spostò verso una finestra solitaria e guardò fuori, dava sul vicolo a fianco del negozio e rappresentava la sua unica via di salvezza, Prese la rincorsa e saltò giù.
Usci dal vicolo proprio a fianco della porta principale e si mise a correre sempre in direzione ovest.
Un ghoul lo notò e con un verso straziante attirò l'attenzione degli altri.

“Ma porca puttanen! Tutte a me oggi, Fanculen! Fanculen e ancora Fanculen!”

Corse a perdifiato per un ora. I ghoul erano a meno di venti metri dietro di lui, non guadangavano terreno ma nemmeno lo perdevano.
Finalmente il colonnello arrivò in vista del ponte e subito cambiò direzione. Attraversò il ponte in fretta e si voltò di scatto, puntando l'MG di fronte a se.

“Il ponte è un posto perfetto per opporre resistenzen. Gli insegnerò kuanto sia difficilen mettere le mani su di un Uffizialen Tedesco”

Aprì il fuoco verso i ghoul che iniziavano ad attraversare il ponte. Caddero in molti sotto le micidiali raffiche sparate dal vecchio soldato. Lo splendente venne investito dall'altissimo volume di fuoco dell'MG ed esplose, inondando di radiazioni la parte nord del pont e l'Arts e scaraventando i cadaveri dei ghoul nel fiume. Il caricatore si esaurì in fretta e Wolf freddò gli ultimi due a colpi di pistola.

“Anke sta folta me la sono cavata benino, anke se ho dofuto sprecare un intero caricatore... Poco male. Adesso è meglio se trofo un posto decente per dormire in pace. Kuell'edificio laggù sembra l'ideale...”

Il colonnello, fisicamente provato dalla lunga corsa, si diresse a fatica verso quelli che dovevano essere i resti di una biblioteca.
Entrò e si diresse al secondo piano, trovò una stanza libera e si barricò dentro, mettendo del mobilio davanti alla porta per maggior sicurezza.
Una volta sicuro che niente potesse entrare a disturbare, mise due panche una a fianco all'altra e si distese. Erano scomode, quindi recuperò dei cuscini li vicino e si accomodò alla meglio, regolò l'orologio e puntò la sveglia. Pistola pronta, mitragliatrice puntata sulla porta e finalmente si addormentò in santa in pace, ripromettendosi che il giorno dopo sarebbe andato in cerca di munizioni per le sue armi, di viveri e soprattutto di altra grappa.
 
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view post Posted on 26/8/2011, 21:48     +1   -1
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Mike,Parigi,6 Marzo 2277

"Troppo movimento per i miei gusti"
riaccese la sigaretta che si era spenta a causa della discesa,aspirò fissando i presenti,uno strano essere,presumibilmente un'alieno davanti a lui parlava di telepatia,gli rispose con poca convinzione,cercava di reprimere chiaramente quell'interesse che gli veniva dal profondo per quella "cosa" così diversa;aveva visto frotte di mutanti ma lui era qualcosa di strano,di particolare,scacciò quel pensiero dalla testa e si concentrò sugli altri.
C'era il tizio della Resistance insieme al ragazzo che avevano salvato che si stavano entrambi presentando mentre quest'ultimo ringraziava
"Mi desse due tappi invece di ringraziare"sbuffo una nuvoletta di fumo e fissò gli altri due presenti.
Li guardò attentamente e poi pensò"I soliti pseudo-predatori,guarda come son vestiti sti poveracci"
E infine il suo sguardo cadde sull'ultima dei grupp,portava una maschera ma Mike fissando più attentamente notò dai lineamenti del corpo che era una ragazza e anche molto schiva,insieme a lui era l'unica che non rideva alle battute dell'alieno,sbuffò un'altra nuvoletta di fumo mentre si accorgeva che da sotto la maschera stava guardando il tizio della Resistance"Boh saranno fidanzati"
Si girò e notò che tutti lo fissavano per incitarlo a presentarsi.
Buttò fuori uno degli ultimi tiri<beh io sono "La main de Dieu,magari qualcuno avrà già sentito parlare di me,sono un Killer professionista della zona,ma voi mi potete chiamare Mike>e accennò a un sorriso.
"Cretini"pensò,mentre buttava la sigaretta a terra<beh si va?>

...

Stavano camminando e Jerome ricordò a tutti di infilare la fascietta"Si così ora sarò il gay più elegante,che schifo questa roba e questo azzurro merda"sbuffò,gli altri chiacchieravano amabilmente"Parlate parlate,magari un Ghoul vi mozzasse la lingua e sia chiaro che se non riceverò un'adeguato compenso questi stronzi si sognano che io faccia il volontario gratis"
Sbuffò nuovamente,quel fottuto QG sembrava non arrivare mai,in lontananza sentì il rumore di un crollo"I soliti predatori che fanno a gara a chi ha meno neuroni"
Era stufo,molto stufo,non aveva contatti seri con delle persone da molto tempo,il suo barista in fondo era solo quello che gli procurava i lavori,non che la gente che uccideva fosse un buon contatto,ma non parlava seriamente da molto troppo tempo,la solitudine l'aveva indurito<il Killer non è un mestiere facile>gli ripeteva sempre suo padre.
Già suo padre,guardò il cielo nuvoloso di Parigi e sospirò per l'ennesima volta....
 
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trulloboss
view post Posted on 27/8/2011, 13:50     +1   -1




Frank

6 marzo 2277

Troppe persone circondavano Frank forse troppe,<ooooo quanta gente che c'è qui me ne devo andare>pensò Frank.Iniziando a incamminarsi verso una nuova direzione Frank venne fermato da una persona<hei dove stai andando tu>esclamo la persona
<cosa tene frega>disse Frank
<mene frega perché siamo una squadra ora>esclamò l'umo
Frank tornò dal gruppetto esclamando
<rimango solo per avere un tetto sulla testa>disse scocciato Frank
<certo certo>disse l'uomo
Così iniziarono le presentazioni uno ad uno si presento finche non arrivò il turno di Frank

<che mi devo presentare......>disse Frank
<certo>disse l'umo
<ok....mi chiamo Frank Tayson>
<bene io mi chiamo Jerome e sono della résistance>disse l'uomo
<ok ora dobbiamo incamminarci verso il QG NOTRE DAME
<ok andiamo andiamo>disse scocciato Frank
<aspetta non hai ancora messo la fascia>disse Jerome
<o la fascia che sbadato......te la puoi infilare in culo quella fascia>disse arrabbiato Frank
<no ti prego insisto metti quest benedetta fasci....ORA>disse con tono assai minaccioso
<ok ok mi ricordi un supermutante che ho incontrato nelle fogne hahahaha>disse Frank con tono divertito
Cosi la nuova "squadra" in incamminò verso NOTRE DAME per cambiare le sorti della Francia
 
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EdLan
view post Posted on 27/8/2011, 16:53     +1   -1




Luke

Parigi, nei pressi di Notre-Dame, 6 marzo 2277

<bene, dato che vi siete già presentati tutti, direi che tocca a me. Piacere, sono Luke Thompson> disse Luke.
<non hai un nome francese. Da dove vieni?> chiese Jerome, il soldato della Resistancè.
<vengo dall' Inghilterra, un posto molto più a nord di qui, separato dalla Francia da un grande canale. Vivevo nella periferia di Londra, ma quando il mio villaggio è stato distrutto ho trovato una barca e sono venuto in Francia. Ho imparato il francese su un libro, e ho vagato per un anno intero prima di arrivare qui>
Luke infilò al braccio la fascia che Jerome gli aveva dato, che serviva per essere identificati dai cecchini che pattugliavano l' isola. Renè aveva offerto del cibo agli altri, e Luke decise che avrebbe fatto la sua parte per evitare che qualcuno morisse di fame.
<sarete affamati. Fermiamoci un attimo, che vi preparo qualcosa da mangiare> Luke prese una padella e dei piatti che aveva recuperato in una casetta distrutta, mise i fagioli, la carne e il mais dentro la padella, e fece cuocere il tutto con il suo fidato Bruciatore. Quando il piatto fu cotto, versò le porzioni nei piatti e li consegnò alla squadra, che nel frattempo si era messa in cerchio. Tutti mangiarono, e Luke si sentì soddisfatto per aver aiutato i suoi nuovi amici. Per fortuna aveva la scorta di cibo che aveva trovato nella cassa aliena, che gli avrebbe permesso di tirare avanti ancora per un pò.
Poi ripresero il cammino. Mentre camminavano, Luke chiese alla ragazza, che non aveva parlato:
<e tu, qual è il tuo nome?>
La ragazza non rispose, quindi Luke insistètte:
<perché non vuoi dirmelo>
<perché non ti interessa>
<invece si che mi interessa>
<e perché ti interessa?>
<perché se non mi interessasse, non te lo chiederei>
<ma lo stai facendo apposta o essere seccante è un dono naturale?>
<diciamo che mi sto impegnando solo per te. Contenta?>
<no>
<va bene, adesso basta
- li interruppe Jerome - guardate. Stiamo per arrivare, quell' edificio laggiù è il QG della Resistancè. Tutti si misero a guardare. Erano arrivati, finalmente.
 
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view post Posted on 28/8/2011, 22:29     +1   -1
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Snowstorm

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Jerome

Parigi, nei presso dell'Ilè de la Citè, 6 marzo 2277

<arthur mi ricevi? Sto ritornando al QG e ho alcune persone con me , hanno indossato le fasce ma avvisa ugualmente i cecchini. passo e chiudo> disse nel piccolo auricolare mentre avanzavano in direzione di Notre Dame.
<roger, mon amì> rispose il compagno nella radio.
Non impiegarono molto tempo a raggiungere il ponte che conduceva al QG della Resistancè, l'unico ancora in piedi e funzionante, e si inoltrarono nell'ilè de la citè con jerome che esclamava <Signori Benvenuti a Notre Dame!>
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La cattedrale, un tempo simbolo maestoso della città, monumento della fede e della magnificenza di Parigi, non che uno dei luoghi più visitati nel mondo prebellico, si ergeva ancora lì, fiera e maestosa come se neanche l'olocausto nucleare fosse riuscito a schiacciarla sotto il suo potere.
Notre Dame era riuscita a sopravvivere alle intemperie del tempo, alla corruzione della chiesa, ai secoli, alla grande guerra e perfino alle testate nucleari, che avevano distrutto tutto, ma non lei.. quasi come se la stessa Madonna si fosse posta a difesa della sua chiesa, del suo santuario. Forse era realmente successo così perchè una spiegazione logica non c'era.
Caratterizzata dal suo gusto prettamente gotico si era piegata alla devastazione di Parigi ma non si era mai arresa. L'Ilè della Citè era stato uno dei punti principali colpiti dalle testate nucleari, infatti a causa di quelle lanciate contro il Palazzo di Giustizia, parte dell'isola si era inabissata nel senna trascinandosi dietro le rovine dell'edificio stesso che tutt'ora affiorano qua e là tra le acque lugubri del fiume.
Quando la Resistancè era giunta in quella zona con la decisione di trasformarla nel proprio QG , Notre Dame aveva mostrato ancora la sua nobiltà e il suo splendore nonostante le dure ferite subite che ancora solcavano le sue mura.

La struttura portante aveva resistito in un modo davvero impressionante ma altrettanto non si poteva dire per le splendide vetrate e per tutte le statue ( compresi i famosi gargoyle) che andavano a creare quell'equilibrio di forme e colori che tanto contraddistingueva l'amata cattedrale parigina. Infatti la maggior parte di essa era andata completamente in frantumi , spazzata via dalle forti onde d'urto delle bombe, abbandonandosi in un turbinare di detriti nel caos più totale per poi posarsi quasi delicatamente sul pavimento dell'edificio e nei dintorni.
La torre nord era stata colpita duramente e in gran parte aveva ceduto, rovesciando rocce e marmi giù per la facciata ovest insieme a polvere e vetri trascinandosi le 4 campane che vi trovavano dimora. la torre sud invece , quella contenente la grande campana in oro chiamata " Emmanuel" era miracolosamente sopravvissuta ricevendo solo alcune crepe qua e là grazie alla struttura in legno che era stata costruita al suo interno per permettere alla torre di resistere al forte suono causato dalla campana quando veniva utilizzata nelle liturgie più importanti.
Il rosone centrale, anch'esso spazzato via dall'onda d'urto si era trasformato in una semplice finestra aperta , la quale ancora mostrata alcuni residui della sua grande bellezza.
La struttura interna ,composta dalle 5 navate chiuse nella zona absidale in un deambulatorio , scossa violentemente dalle forti esplosioni si era danneggiata in alcune zone con il crollo delle colonne e con la totale distruzione delle panche e degli altri oggetti liturgici posti al suo interno ( croci, candele, tele ecc).

Sorvolando su tutto ciò, ed ignorando le crepe che si facevano strada lungo le immense pareti della cattedrale, Notre Dame dimostrava di aver stretto i denti per resistere all'olocausto nucleare ottenendo l'approvazione per diventare il futuro QG della Resistancè. Virgil l'aveva scelta non solo per la sua posizione strategica e per la sua resistenza ma anche perchè era un credente e secondo lui quel luogo trasmetteva ancora qualcosa di strettamente trascendentale. Giunti lì nel 2249 gli uomini della Resistancè si erano subiti messi all'opera per rendere quel luogo un posto dove vivere , e ovviamente dove difendersi da possibili attacchi.

Innanzitutto avevano distrutto tutti i ponti che conducevano all'Ilè della Citè , fatta eccezione per uno dei due punti che si affacciava a sud, il quale venne rinforzato pesantemente con sacchi di sabbia e altri detriti posti come un muro rozzo diventando così un vero e proprio posto di blocco, unico punto d'accesso al QG.
Conclusi i lavori sul ponte , Virgil, aveva spostato gli uomini all'interno della cattedrale, liberando prima le 5 navate dai detriti per poi riparare eventuali crepe troppo estese lungo le pareti o nelle torri. Tutte le navate furono occupate ben presto da brande, tavoli per la mensa e rifornimenti di ogni genere, quest'ultimi posti nelle due navate più esterne. Oltre a tutto ciò fu costruito un sistema di impalcature, usando tutto il materiale che veniva recuperato tra le rovine di Parigi e alcune pezzi del gigantesco organo sopravvissuti al 2077, che si diramava sulle 5 navate infilandosi in piccoli condotti che conducevano sul tetto e sulle due torri. La torre nord fu riparata alla buona rendendola almeno praticabile come postazione d'osservazione nonchè come punto dove posizionare la grande bandiera della Resistancè, orgoglio di tutti i membri. La torre sud invece rinforzata era stata anch'essa occupata come posizione di osservazione ma il suo ruolo principale era quello di contenere la campana Emmanuel, suonata per richiamare tutti gli uomini sparsi per la capitale in caso di emergenza. Virgil occupò il sagrato della cattedrale, adibendole a suo ufficio, stanza privato nonché a magazzino per le scorte più importanti ( come acqua purificata, medicinali contro le radiazioni e munizioni ).
All'esterno , nella piazza di fronte alla cattedrale, furono costruite alcune piccole strutture utilizzate all'occorrenza come ospizi, magazzini e anche come mense in caso di sovraffollamento. Tra queste strutture decadenti, ricavate dai resti degli edifici che si affacciavano contro notre dame, si può trovare anche un bar richiesto esplicitamente da Virgil, per il divertimento dei suoi uomini dopo una dura missione. Il resto dell'isola è stato fortificato utilizzando rovine parziali, sacchi di sabbia e altri detriti di medie-grandi dimensioni. L'intero perimetro poi è stato disseminato di cecchini con l'ordine di sparare a qualsiasi cosa si muovesse senza avere la fascia della Resistancè al braccio ( fatta eccezione per i civili ). Lungo la parte dell'isola sprofondata ben pochi osano avventurarsi, infatti Virgil ha proibito di andare lì, quella zona è adibita e accessibile solo ai cecchini che si appostano lungo le rovine del Palazzo di Giustizia. Concluse le riparazioni e i rinforzamenti Virgil strinse dei contratti con alcuni mercanti che passano lì ogni settimana per rifornire il QG di materie prime. Notre Dame quindi si rileva il luogo più sicuro, anzi l'unico luogo sicuro nella zona contaminata di Parigi.
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Jerome, giunse all'entrata della cattedrale e fece cenno agli altri di fermarsi e di aspettarlo lì. Attraversò a passo svelto la navata centrale, evitando prontamente le brande e i tavoli fino a giungere alla porta che conduceva al sagrato difesa da due uomini della Resistancè. I due vedendolo si spostarono e lui entrò lanciando un lieve saluto mentre se li lasciava alle spalle:
<mi hanno detto che sei tornato con degli ospiti, lo confermi?> chiese una voce forte e calda da dietro una scrivania, era Virgil, ma non riusciva a vederlo nella penombra della stanza
<si, ho trovato 7 persone molto abili con le armi che potrebbe essere molto utili alla Resistancè, alcuni vogliono entrare mentre altri potremmo semplicemente pagarli come mercenari se non vogliono restare usufruendo ugualmente delle loro abilità... che ne pensi?>
<è una buona idea.. e so anche come fare per metterli alla prova, così da osservare se sono realmente bravi come dici...ma prima...raccontami cos'è successo poco fa, ho sentito l'esplosione e il fumo proveniente dal Louvre>
Jerome sospirò vedendo la fiamma della pipa che si accendeva nel buio, quando Virgil faceva quel gesto significava che era molto interessato così raccontò per filo e per segno tutta l'avventura al Louvre con i ghoul fino all'arrivo a Notre Dame.Virgil dopo aver ascoltato con attenzione sorrise lievemente sotto i baffi avvisando Jerome delle missioni a disposizioni per i suoi nuovi compagni che si sarebbero svolte il giorno seguente, congedandolo poco dopo con un "Buonaserata soldato" un termine che aveva usato solo quando era sia felice che irritato. ormai era abituato a questi discorsi lampo e non vi fece troppo caso.
Jerome fece ritorno dal resto della squadra donando a tutti una mappa del QG con i luoghi principali come la mensa o l'armeria, non erano altro che cartine prebelliche della cattedrale sulle quali erano stati segnati i nuovi luoghi, dopodichè spiegò che avevano la serata libera per riposare e che il giorno seguente avrebbe spiegato tutto il resto della situazione. Tutti annuirono scomparendo poco dopo tra la folla che invadeva le navate della chiesa e la piazza all'esterno.
Così trascorse la serata e anche la notte in una tranquillità quasi surreale.

Parigi, Notre Dame (QG della resistancè) 7 marzo 2277

Quando ormai il sole si mostrava timido all'alba si ritrovarono nello stesso punto in cui si erano lasciati la sera precedente. Jerome prese la parola:
<salterò convenevoli ed altro illustrandovi i fatti: la situazione qui al QG non è delle migliori, i mercanti che di solito ci riforniscono di materie prime non sono ancora arrivati e stiamo per finire le scorte , praticamente di tutto. Abbiamo bisogno di viveri, di acqua possibilmente purificata o non troppo irradiata, di medicinali vari ( stimpak, rad away e quant'altro ) nonché di munizioni e nuove armi, la situazione al fronte si sta facendo molto calda. Virgil , il capo della resistancè,mi ha chiesto di dirvi che se accetterete queste missioni di rifornimento e le supererete con successo potrete restare qui con noi e avere cibo, acqua e un letto caldo sempre a disposizione...che ne dite?> molti annuirono incuriositi mentre altri poco meno ma quasi tutti erano interessati a partecipare. Così discussero animatamente per alcuni minuti su come dividersi i compiti e su come formare le squadre finchè Jerome non riprese la parola per fare un possibile resoconto:
<bene ricapitoliamo:
Luke, Frank voi due andrete in cerca di viveri e acqua , avete piena libertà sulla scelta del luogo dove cercare, optate soprattutto per vecchi supermercati o centri commerciali.Crypto, Mike, voi due invece andrete a cercare i pezzi per riparare la navicella di crypto, fate attenzione. Shane, Renè voi due invece andrete al vecchio laboratorio di ricerche sperimentali in cerca di qualsiasi cosa ci possa essere utile. Io e la ragazza andremo in cerca di munizioni e se ce la facciamo anche di alcune armi. Ci rivediamo qui a Notre Dame tra massimo 24 ore a partire da adesso. Tutto chiaro?>
chiese gettando a terra degli zaini di grandi dimensioni , uno per uno squadra
Tutti annuirono pronti.
<Ottimo, allora ogni squadra prenda uno di questi zaini... non c'è motivo di attendere oltre, possiamo andare, Buona fortuna> disse prima di voltarsi verso il ponte mentre le piccole squadre si incamminavano pronte per affrontare le sfide imposte. Finalmente si tornava in azione, finalmente la Resistancè ritornava in azione , si preparava e si riforniva come non mai aveva fatto. L'AoR non l'avrebbe mai trovata impreparata.
<Andiamo> disse rivolgendosi alla ragazza che senza fiatare lo seguì.Un nuovo giorno all'orizzonte, una nuova avventura.
 
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view post Posted on 29/8/2011, 09:16     +1   -1
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Mercenario di Reilly

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Wolf Von Stauffenberg

Parigi, Bibliothèque Mazarine, 7 Marzo 2277

“OH mutter... Credo ke da kui non mi alzo più...”

Aveva la schiena completamente incriccata che non accennava a volersi muovere, le panche su cui si era addormentato erano scomode anche con i cuscini.
Si tirò su a fatica, felice di vedere che la barricata che aveva allestito davanti alla porta aveva tenuto. Non sapeva se era stata sottoposta a tentativi di sfondamento ma non gli importava, lui era ancora vivo e vegeto e gli ostacoli in perfetto ordine. Dopo un paio di minuti di felicità gli sorse un legittimo interrogativo:

“Ma adessen kome faccio a lefare di mezzen tutta kuella robaccia da solo?”

Ci rimuginò su per due secondi e giunse alla conclusione che ci avrebbe pensato dopo.

“Prima defo pensare a delle cose più importanti... Ad esempio la colazionen...”

Trasse un panino dal Tascapane e ci infilò quello che rimaneva delle sue scorte di viveri, mangiò avidamente assaporando ogni boccone e infine si leccò i baffi soddisfatto.

Raccolse armi e equipaggiamenti e si preparò per uscire ma il suo sguardo venne attirato da uno scaffale che ospitava ancora qualche libro e delle cartacce.
Ne prese una e scoprì essere una cartina della città risalente al periodo prebellico.

La esaminò velocemente e fece un rapido punto della situazione utilizzando le sue conoscenze di osservatore per abbinare i luoghi già visitati a quelli che trovava sulla cartina.
Trovò l'isola da cui gli avevano sparato e l'hotel in cui si trovava, la chiesa dove aveva preso rifugio, il ponte e infine la biblioteca.

Dopo alcuni minuti infilò la cartina in tasca assieme al resto dell'equipaggiamento e iniziò a rimuovere la barricata dalla porta. Dopo un'ora di lavoro la strada per uscire era libera e il colonnello si mise in marcia. Uscì dalla biblioteca e, tenendo conto delle indicazioni ricavate dalla cartina si mise in marcia verso sud.

Esplorò con cura ogni edificio interessante, finendo in una piccola discussione con dei predatori, che alla fine si è risolta grazie agli argomenti più pesanti esposti del vecchio prussiano.
Non utilizzò la mitragliatrice, preferendo sparare prima i colpi calibro 357. che gli erano rimasti.

La giornata stava andando a meraviglia e anche se non aveva fatto alcuna scoperta interessante si era rivelata meno pericolosa della precedente, per la gioia dei suoi reumatismi che iniziavano a farsi sentire.

Stava esaminando le rovine fumanti di un cafè quando sentì dei rumori provenire dalla strada.

“Cafolo! Mi sebrafa troppo bello per essere veren...”

Scattò e e corse silenziosamente ai piani superiori, si appostò a una finestra e si mimetizzò, diventando un'anonima parte del paesaggio urbano.
Prese il Mauser, innestò la baionetta e mise il colpo in canna, assicurandosi di non produrre riflessi con le parti metalliche che avrebbero potuto tradire la sua presenza.

Osservò la fonte dei rumori e scoprì che si trattava di un coppia di individui che camminava in strada. Un uomo e una donna.
Wolf notò che la donna guardava storto l'uomo.

“Voglio proprio federen che cosa ha in serbo il destinen per oggi...”
Tese tutti i sensi per captare una eventuale discussione e quello che accadde poco dopo lo lascio visibilmete di stucco...
 
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view post Posted on 29/8/2011, 11:10     +1   -1

Guardiano dell'ossario

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Crypto



Il sole sorgeva all'orizzonte, l'aria era fresca ed umida, e una lieve brezza primaverile accarezzava la calotta cranica di Crypto, grande più della metà dell'intera testa.
Gli ordini erano chiari: riparare la navicella e tornare prima di 24 ore, a partire da quel momento. Lui avrebbe lavorato con Mike, il tizio misterioso che più degli altri era riuscito a metterlo in difficoltà per quanto riguarda la telepatia.
Mike mise lo zaino consegnato dal gentile Jerome sulle spalle, ed entrambi si incamminarono verso l'edifico dove era avvenuro l'impatto.

<quindi dovremo lavorare insieme Mike...che ne dici di svelarmi la tua storia ora?>

<avevo detto a tempo debito? Non è ancora il momento, caro il mio extraterrestre. A tempo debito>

Crypto era sempre più incuriosito da quell'uomo che tanto era misterioso quanto cauto e freddo.
Giunsero dopo venti minuti di cammino in silenzio al luogo dell'impatto. Notarono 2 individui che armeggiavano con lo scafo. Crypto fù irritato, e Mike caricò la sua magnum.

<no! Aspetta! Nascondiamoci, vuoi farti 2 risate?>

<stupiscimi...> Disse con aria scettica Mike.

<non te ne pentirai!>

Ad un certo punto uno dei due, come mosso da una forza invisibile da una fortissima craniata sullo scafo, che si sporca di sangue e muore sul colpo.
L'altro guarda sbigottito la scena, e rimane molto sorpreso, soprattutto quando il compagno, con moti convulsi, si rialza: con un moto della mandibola che sembrava fare semplicemente su e giù e lo sguardo inespressivo, cominciò a parlare.

<bhe? CHE C'E'? I MORTI NON POSSONO RESUSCITARE?? TI FACCIO TANTO SCHIFO?
MUHAHAHAHAHAHAH!> Disse con voce profonda e roca, prima di mettere la lingua fuori a penzoloni, sbavante, e di girare la testa a 360° accompagnata dagli scricchiolii delle vertebre.
L'uomo prese la sua revolver e sparò al cadavere, e cominciò a ridere in modo strano, come inebetito dalla visione disturbante che aveva davanti.
<guarda QUA! GUARDAMI STRONZONE! APRI LA BOCCA E GUARDAMI! MUHAHAHAHAH!>

L'uomo rise ed aprì la bocca, la testa del cadavere si gonfiò, fece sbottare un occhio da un orbita, seguito da un fiotto di sangue, e poi esplose completamente inondando si sangue e brandelli di cervella l'altro, che, sempre ridendo impazzito, si sparò in testa cadendo anche lui vittima della follia ipnotica generata da Crypto.

<notevole>

Il tono di Mike era sempre come sarcastico, e Crypto rimase sbalordito dalla insensibilità del compagno a tali visioni. Si avvicinarono comunque assieme allo scafo.

<accidenti, me la ricordavo messa meglio...allora, adesso attivo il sistema operativo di bordo d'emergenza, valuterà i danni e vediamo che succede.>

Crypto saltò dentro la cabina di pilotaggio che, per quanto era affossata, si trovava al livello del terreno. Smanettò un po' con i comandi, dopodichè una voce robotica iniziò a parlare:

<sistema OPERATIVO 9.0.6, VERIFICA AGGIORNAMENTI: COLLEGAMENTI CON LA NAVE MADRE ASSENTI.>

<eseguire scansione intero veicolo.>

<scansione IN CORSO: PERDITA D'ARIA NELL'ABITACOLO. SCAFO DANNEGGIATO AL 49%. MOTORE INTERSTELLARE 1: DANNEGGIATO AL 100%, OGNI RIPARAZIONE È SCONSIGLIATA. MOTORE INTERSTELLARE 2: DANNEGGIATO AL 60 %, POSSIBILE RIPARAZIONE, SEGUIRE MODULI D'EMERGENZA RINTRACCIABILI NEL T.O.S .
RISERVA D'ARIA: 0%. MODULI ANTIGRAVITAZIONALI: 1,2,3,4,5 FUNZIONANTI 6 E 7 DANNEGGIATI AL 100% POSSIBILE LA RIPARAZIONE, SEGUIRE MODULI D'EMERGENZA RINTRACCIABILI NEL T.O.S. RISERVA CARBURANTE: 89%, STIMA DELL'EFFICENZA: 2 ANNI. LIVELLI DI PLASMA PER IL RAGGIO DELLA MORTE:
100%. STIMA DELL'EFFICENZA: 1 MESE DI FUOCO CONTINUO.
LASER GATLING DI SUPPORTO DANNEGGIATO AL: 0%. MUNIZIONI SUFFICENTI PER 3 MESI DI FUOCO CONTINUO. POSSIBILITÀ DI INSTALLARE NUOVI AGGIORNAMENTI, ARMI, EQUIPAGGIAMENTI, ACCORDATA.

RESOCONTO FINALE: (la voce robotica cede il posto alla voce di un noto ammiraglio grigio)

Soldato, il tuo è stato uno schianto a dir poco fortuito: ecco le direttive: non è possibile utilizzare il velivolo per un viaggio intestellare, ma se ti trovi in un pianeta con un atmosfera vivibile può essere usato per operazioni dentro la suddetta atmosfera. Dovrai riparare un motore e tutti i moduli antigravitazionali, dopodichè potrai pilotare il velivolo a tuo piacimento. Notiamo in oltre con piacere che ci sono alcune casse d'emergenza sparse nel territorio intorno lo schianto, il radar ti mostrerà la loro posizione. Ora non ti resta che trovare quella che contiene un robot di supporto, dotarlo di un kit di riparazione, e di una alternativa al motore interstellare per trovare i pezzi di ricambio che ti verranno indicati dal robot stesso. Inoltre, grazie al robot, potrai installare eventuali aggiornamenti di sistema, armi e quant'altro. Buona fortuna soldato, lode all'imperatore!>

Era un intelligenza artificiale, creata per volere dell'ammiraglio quando ancora erano su zeta reticuli. Quindi bisognava cercare un robot di supporto, dotarlo di un kit di riparazione, e dei pezzi che avrebbe eventualmente chiesto.

<facciamo il punto Mike, bisogna riparare i congegni antigravitazionali e almeno un motore, in questo caso ripareremo il 2 dato che l'1 è completamente andaro. Bene allora, il radar indica una cassa a 15 minuti di cammino da qui, sulle coste della senna, e rivela anche attività animale intorno all'oggetto: staranno tentando di aprirlo? Inoltre sembrano decisamente....grossi per un umano.>

<ho capito cosa sono: sono delle bestie enormi, una volta umani, ora hanno l'intelligenza di un cavernicolo...ma gli istinti e i sensi di un lupo. Quanti sono?>

< 2 Grossi, 1 normale.>

<potrebbe essere un ghoul....andiamo a prendere questa cassa allora, forza.>

<aspetta, per evitare ulteriori problemi, attivo i moduli per l'invisibilità. Almeno non verranno a saccheggiare ulteriormente la navetta.>

<invisibilità?>

<veramente vengono attivati degli scudi che riflettono la luce a mo di specchio, così da lontano non ci si fa caso. Ora forza, andiamo!>

La navetta diventò quasi trasparente sotto i loro occhi, e incominciarono a dirigersi verso la zona indicata dal radar. Una volta arrivati li videro: 2 enormi bruti bianchi, completamente nudi, glabri e privi di genitali, che stavano dando delle clavate alla cassa. Le loro clave erano 2 colonne di cemento armato completamente sgretolate. Loro erano alti almeno 2 metri e mezzo, e Crypto leggendo nella loro mente, non riuscì a vedere altro che sofferenza e voglia di morire.
Ma non c'era traccia di ghoul, c'era solo un umano incaprettato che si dimenava ai loro piedi.
L'uomo quindi cominciò a urlare, quando li vide

<vi prego! Salvatemi!>

Uno di loro si girò, pestando erroneamente la testa del povero malcapitato, riducendola in poltiglia.

<omino verde marziano! Uomo in cappotto buffo è! Fame avere noi, noi..noi voi mangiare!>

Sembrava il capriccio di un infante. Crypto estraè la zapp-o-matic:

<io NON sono verde, grassone>

<omino verde cattivo è, adesso noi punire!>

Mike sparò con la pistola ad un braccio di uno dei bruti, che si fece indietro, come per caricare, e Crypto lo colpì con la zapp-o-matic, folgorandolo dopo 15 secondi di fuoco continuo con una scarica a 50.000 V. L'altro allora ringhiò e Mike gli sparò un colpo nel petto, che non lo ferì più di quanto una puntura d'ape ferisce un uomo.

<voi pazzi siete! Lasciatemi stare!>

Mise in spalla la cassa e cominciò a correre via. Crypto si fece prendere dal panico, Non sapeva che fare, intanto mike stava fermo e puntava con la pistola. Puntava, puntava e quando sparò colpì il ginocchio del mostro, facendolo rovinosamente cadere a terra. Accorsero, e lo guardarono alzarsi, correre e gettarsi nella senna urlando.

<istinti sucidi, rabbia...tutta colpa delle radiazioni. Ma toglimi una curiosità: perchè non hai usato la telecinesi?>

<bella domana Mike: perchè posso usarla solo su persagli non più pesanti del doppio di me.>

<puah, e io che pensavo fosse una cosa grandiosa.> Rideva sotto i baffi mentre lo diceva.

Crypto allora aprì la cassa. Notò con piacere che conteneva un robot di supporto ed un fucile disintegratore con relative 500 munizioni al plasma: il fucile appariva cone una enorme pistola allungata attraversata da insenature che contenevano un liquido giallo (plasma) che si riversava nella punta dell'arma, da dove partivano letali proiettili che incenerivano i nemici. Aveva un caricatore di 5 colpi, dopodichè si doveva aspettare 4-8 secondi, a seconda della velocità di fuoco, per ricaricarla. Siddisfatto, la rimpicciolì e la mise nella fondina.

<le vostre armi si rimpiccioliscono?>

<si richiudono su se stesse e diventano delle dimensioni di una revolver, per poi riaprirsi al tatto.>

Crypto azionò il robot di supporto che lo seguì fino allo scafo.

<necessito DI ; 1 KIT DI RIPARAZIONE. UN MOTORE A REAZIONE NUCLEARE, COMUNEMENTE DISPONIBILE IN VEICOLI TERRESTRI.>

Crypto gli diede il Kit di riparazione.

<tempo NECESSARIO PER LA RIPARAZIONE: CIRCA 2 ORE.>

E cominciò quindi con l'attivare i cavalletti dell'astronave che a fatica si rimise in piedi, dopo vari cigolii. Quindi iniziò con le riparazioni.

<bene Mike, io rimango qui ad assistere il robot. Sono le 5 del pomeriggio terrestri, tu dovresti trovare il modo per estrarre e trasportare il motore da un automobile e portarlo qui prima del tramonto. Ce la puoi fare?>

<credo di si. Ci vediamo al tramonto, omino verde venuto dallo spazio > Rise tra se e se.

<ti HO DETTO CHE NON SONO VER...ah, lasciamo perdere.>


ecco un immagine del disco volante di Crypto:


ecco un immagine del fucile disintegratore:


un immagine un pò confusa di come dovrebbe apparire la navetta in piedi sul cavalletto da sotto:


Edited by Freddy Krueger 96 - 29/8/2011, 20:19
 
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