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Silver Special Force

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view post Posted on 15/4/2012, 14:35     +1   -1
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Silver Special Force


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Nome: Silver

Cognome: Taylor

Razza: umano, caucasico

Sesso: uomo

Età: 57

Descrizione Fisica: Silver è un uomo avanti con gli anni ma nonostante ciò il suo fisico, temprato con i duri addestramenti nell’esercito, è ancora come un tempo, durante i suoi anni migliori. Dove i duri addestramenti dell’esercito hanno portato alla formazione di un fisico possente e, una muscolatura ben sviluppata, quelli delle forze speciali, i cosiddetti “Berretti Verdi”, hanno rafforzato la sua “mente”. I suoi capelli, di taglio corto, hanno un colore bianco con dei riflessi grigi argentati, una barba incolta, dello stesso colore dei capelli, ricopre la maggior parte del volto mentre gli occhi, azzurri, rappresentano quella nota di colore sul volto di Silver.
Di carnagione tendenzialmente chiara, il corpo di Silver è tempestato di cicatrici di cui e una trasversale sul petto.

Descrizione Psicologica: Silver non può essere definito una persona fredda e priva di sentimenti, per natura è sempre stato gentile e cordiale soprattutto con i suoi compagni dell’esercito, dove lo vedevano come un duro e gentile padre, ma le persone cambiano, soprattutto davanti al dio denaro. I soldi sono tutto per lui.
Secondo Silver con il denaro si può ottenere qualsiasi cosa, niente è irraggiungibile se si possiedono i soldi necessari per farlo, e non ha tutti i torti se non fosse accaduta una tragedia che nemmeno i soldi avrebbero potuto evitare. Nonostante tutto rimarrà sempre succube del denaro fino ad ora e fino alla fine dei suoi giorni.
Se trova nel denaro la parola “amore”, la parola “odio” la trova in Gabriel, nonostante lo abbia portato con sé dopo averlo recuperato dalla British Library, non sopporta il suo modo di fare, soprattutto quando si comporta da “bravo bambino” ma nonostante ciò è consapevole delle sue capacità ed è per tale motivo che a volte preferisce chiudere un occhio.

Background: nato in America, Silver, all’età di 16 anni entra a far parte della “Old American Force” un esercito atto ad eliminare i problemi che attanagliano i territori americani. Come un gruppo di mercenari la “Old American Force” veniva contattata dalle potenze del territorio come la Confraternita d’Acciaio, e dietro una lauta ricompensa l’esercito agiva nel nome della “pace” eliminando l’obbiettivo assegnatovi, da bunker pieni d’armi fino a interi eserciti la “Old American Force” poteva essere definito come l’esercito più potente d’America.
I soldi non mancavano e all’età di 30 anni Silver raggiunge la massima felicità sposando Natalie, una sua cara amica d’infanzia. Gli anni passarono e tutto andava per il meglio, nonostante il mondo in cui vivevano non era florido come un tempo, Silver vedeva in Natalie il suo paradiso terrestre fino a quel tragico evento.
L’americano, durante il suo periodo nell’esercito aveva attirano le ire di coloro che aveva sconfitto in battaglia e una di queste era l’Enclave. La sua incapacità di agire con le parole ma solo con i fatti portarono alla morte di Natalie, nemmeno i soldi erano riusciti a persuadere le menti criminali dell’Enclave che non indugiarono nemmeno un secondo, mentre uno di loro puntò il fucile contro Natalie e con semplicità premette il grilletto manipolando la vita di una donna innocente.
Dopo anni di dolori e sofferenze che lo portarono quasi a mollare tutto, Silver si arruolò nei “United States Army Special Forces” e con successo gli venne affidato il gruppo n°21 che insieme al 22° era l’unico attivo. A capo del 21° gruppo dei “Berretti Verdi” Silver cercò di rimediare agli errori del passato occupandosi della liberazione degli ostaggi e altre missioni tipiche delle forze speciali, forse meno eccitanti della vera guerra, caratterizzata da assalti, morte e distruzione ma fondamentali per la vittoria e per il raggiungimento della pace che aveva perso con la morte della sua amata.
Raggiunti i 50 anni di età Silver decide di abbandonare l’America, senza nessun legame con la sua terra natale il “Berretto verde” si dirigerà in Europa alla ricerca di una nuova avventura. Nel vecchio continente sarà contattato da “Nemesi” e andrà alla ricerca di membri per la sua squadra: la Silver Special Force.

Abbigliamento:
stivali neri rinforzati, con punta di ferro
pantaloni mimetici con cintura nera in pelle
• fondina per la Colt
• Maglietta maniche corte nera
• Smanicato militare con raffigurato il simbolo delle forze speciali
Basco “berretto verde”

Armamento:
Colt M1911
Coltello a baionetta

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Nome: Gabriel

Cognome: Evans

Razza: umano, caucasico

Sesso: uomo

Età: 11

Descrizione Fisica: Alto poco più di 1,30 m, Gabriel ha il classico fisico di un bambino di 11 anni ancora in fase di crescita, minuto e fragile ma con la differenza di possedere un’agilità e forza fuori dal comune. Capelli bianchi come la neve, un colore davvero innaturale per quell’età, corti e disordinati, gli occhi di colore rosso cremisi. La sua espressione glaciale mista a quella dolce e sensibile di un bambino lo fa sembrare innocuo ma allo stesso tempo folle e micidiale.

Descrizione Psicologica: se una persona qualsiasi dovesse incontrarlo, e se dovesse vederlo nonostante la differenza di altezza, a prima vista direbbe che è un gran bastardo ed è proprio così. Sa come farsi odiare dagli altri con il suo comportamento di superiorità nei loro confronti, il suo sguardo innocente segno della sua giovane età potrebbe dare una falsa impressione di lui.
Odia qualsiasi cosa, una persona normale, per lui, è paragonabile ad un sasso freddo e senza anima, senza valore, incapace di intendere e di volere, mosso soltanto da persone superiori che decidono della loro vita lanciandoli in mezzo ad un lago o facendoli rotolare giù da un pendio.
Nonostante il suo aspetto da demonio nasconde nella profondità del suo cuore quella fanciullezza, tipica della sua età, e l’amore per una ragazza, l’unica che considera suo pari, capace di sopprimere quel comportamento da demonio che lo caratterizza.
Il vocabolario di questo bambino è molto ridotto, non che sia poco istruito ma, poiché predilige insultare chi gli sta attorno sono ben poche le parole che utilizzerà, fortunatamente. Gabriel rimane un bambino tranquillo, fino a un certo punto, e sicuro nelle sue azioni e nelle sue capacità, è difficile capire se sia meglio averlo come amico oppure nemico.

Background: Gabriel nasce a Londra il 17 luglio 2266, non ci volle molto tempo prima che uccidesse la sua prima persona, sua madre morirà 10 minuti dopo il parto, incapace di sopportare un dolore atroce come la nascita di un tale demonio, il suo sguardo agghiacciante mentre emetteva i primi vagiti, fece impallidire tutti i presenti.
All’età di 3 anni, Gabriel dimostrò subito un’elevata intelligenza e un particolare indice di superiorità nei confronti degli altri, i chiari segni di un bambino fuori dal comune che avrebbe potuto sovrastare tutti in qualsiasi cosa.
Qualche anno più tardi, in un raptus di follia che avrebbe colpito qualsiasi persona vissuta con lui, il padre, lo abbandonò nei pressi della British Library, non si sa come abbia potuto sopravvivere in un luogo così colmo di insidie e pericoli, ma il bambino passò molti dei suoi anni in quel luogo di conoscenza e sapere, tra gli scaffali colmi di libri, della biblioteca più famosa d’Inghilterra.
Quando fu un gruppo di soldati a trovarlo, nelle stanze più oscure della British Library le sue parole furono:
< Un uomo moltissimi anni fa scrisse questa frase: “Il forte è più potente quando è solo” >.
Alle sue spalle un gruppo di ghoul e predatori, ammassati in montagna di sangue, braccia mutilate e budella squarciate rappresentavano uno scenario raccapricciante ma allo stesso interessante, come un bambino abbia compiuto una cosa del genere da solo era un mistero tale, che fece urlare di terrore il gruppo di soldati.
Solo un uomo sulla cinquantina, dal berretto verde rimase a guardarlo mentre il resto dei soldati fuggiva urlando e sparando colpi lungo i corridoi infiniti della British Library.

Abbigliamento: indossa una vecchia divisa scolastica la cui usanza in Inghilterra è ormai scomparsa da molti secoli. Recuperata all’interno della British Library la divisa è composta da un gilet di colore bianco e i polsini blu e gialli, pantaloni blu con i risvolti bianchi e vecchie scarpe da tennis.

Armamento: nonostante preferisca andare al cuore della situazione, in senso letterario, quando chi gli sta intorno non lo aggrada e preferisce passare direttamente ai fatti, Gabriel porta sempre con sé una sacca a tracolla contenente delle biglie, queste piccole palline di vetro aderiscono al corpo del nemico innescando una carica esplosiva letale, adora vedere la gente nel panico incapace di togliere quelle biglie dal corpo.
Queste biglie create solo per uccidere, variano in base al colore, una sorpresa letale per coloro che considera suoi nemici.

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Immagine Artistica


Nome: Kirsten

Cognome: Çelik

Razza: umano

Sesso: L'intera Silver Special Force compresi tutti i personaggi con cui verrà a contatto, non sapranno se sia maschio o femmina (per convenienza verrà utilizzato il genere maschile per descrivere il personaggio e durante la saga verrà chiamato Celik)

Età: 19

Descrizione Fisica: l’abbigliamento che porta nasconde molto del suo aspetto, quindi sono poche le caratteristiche a cui siamo a conoscenza, una di queste è la capigliatura, lunghi capelli corvini scendono fino a metà della schiena, gli occhi dello stesso colore dei capelli, ne siamo a conoscenza solo perché la descrizione fisica sarebbe stata altrimenti scarna, come se non lo fosse già.
Il timbro di voce è un altro mistero, quando parla la sua voce è quasi incorporea, difficilmente capiresti se sia di un uomo o di una donna. La sua pelle, per quel poco che si è visto è di un colore chiaro e pare che sia ben curata, segno di una giovane età.

Descrizione Psicologica: silenzioso e assente possono essere le parole giuste per definire questo personaggio, è come se vivesse in mondo tutto suo, esterno agli altri, per questo predilige rimanere in silenzio tanto da far credere che non sia dotato dell’uso della parola che usa solo su chi è di suo gradimento. Non c’è una spiegazione tale da capire il motivo di tali comportamenti, il suo passato è avvolto nella completa oscurità e lui sicuramente non si prenderà la briga di illustracelo.
La sua persona è avvolta nel mistero, ma come ogni essere umano, anche lui ha delle preferenze.

Background: tutto ciò che verrà narrato in queste righe rappresenterà solo eventi presenti, il suo passato è sconosciuto a tutti e come detto in precedenza sarà solo lui a decidere se voler raccontarci il suo passato, cosa alquanto improbabile.
In un paese della Turchia, avvolto da una nebbia rossastra, le case dai muri cremisi scintillano al chiarore della luna. In lontananza, su di una collina, un castello osserva il lugubre paesaggio, come un grande occhio osserva l’ambiente che lo circonda, è li che risiede, molti lo chiamano “Enigma”, secondo una leggenda pare che abbia colonizzato quel castello più di 100 anni fa, ma è difficile credere ad una cosa del genere.
È così che Silver raggiunge quel luogo dimenticato da dio, anche se probabilmente il Signore l’abbia volutamente dimenticato, non solo questo paese, ma l’intero pianeta, dopo tutti gli avvenimenti passati. Teneva per mano il piccolo Gabriel che con una forza disumana cercava di liberarsi dalla morsa di ferro del “Berretto Verde”.

Spalancò le porte del castello quando vide una figura lontana, seduto su di un trono stava colui per cui avevano intrapreso tale viaggio. Nella penombra Silver riusciva ad intravedere una maschera nera scintillare più di ogni altra cosa.
< Un gatto ?? > esclamò Silver riferendosi alla maschera indossata dallo strano personaggio, cercò di chiudersi la bocca con la mano ma ormai lo aveva già detto.
< Qualcosa in contrario, nya > replicò la figura misteriosa.
Non fece in tempo a replicare che la voce proseguì il suo discorso:
< Era ora che qualcuno venisse a trovarmi, faccio così paura, nya. Rimanere qui da solo è una vera scocciatura, quindi verrò con te, ma prima, se non ti dispiace, desidererei metterti alla prova, nya”
La figura mascherata si alzò dal trono, rigirò lentamente la manica del braccio destro, quando alzò la mano impugnava una piccola ascia nera dalle decorazioni dorate, lo stesso fece con la manica del braccio sinistro mostrando un’altra ascia della stessa fattura della precedente.
Le due armi da lancio partirono all’unisono quando l’individuo li lanciò agitando con estrema rapidità entrambi le mani, in verticale.
Silver con una rapidità simile estrasse dal fodero la sua Colt, cinque colpi partirono e le due asce caddero a terra, così come i bossoli, il tintinnio prodotto da essi rimbombò per tutta la sala mentre la figura mascherata gli si avvicinava.
Il “Berretto Verde” usciva con tranquillità dal castello, alle sue spalle c’era lui, il suo passo lento, la lunga tunica che vestiva e la strana maschera che indossava erano degni del nome per cui era conosciuto: “Enigma”. Riprese per mano Gabriel, che aveva aspettato fuori, per sua scelta, non avrebbe mai obbedito a Silver, per poi partire alla ricerca di un nuovo membro.

Abbigliamento: una lunga tunica nera copre tutto il suo corpo a tal punto da nascondere ciò che potrebbe dimostrare la sua sessualità. Le lunghe maniche, molto larghe all’estremità, sovrastano le braccia in lunghezza fino a coprire le mani, dove nasconde le sue armi più letali.
Il volto è nascosto da una maschera nera raffigurante il volto del Maneki neko, il gatto giapponese, non si sa il motivo per cui un turco porti una maschera giapponese, è una delle caratteristiche del personaggio insieme all’utilizzo della parola nya a conclusione della frase durante particolari momenti emotivi.

Armamento: la quantità e le tipologie di armi sono un mistero che solo con uno scontro con lui potrà essere rivelato.

Tipologie di armi:
Kilij (spada turca – scimitarra, che tiene nascosta nell’elsa posta sotto la tunica che indossa)
Ay-Balta (ascia da lancio)
Bichaq (coltello)
Kusari gama (arma giapponese composta da una catena alle cui estremità sono fissate un falcetto (Kama) e un peso d'acciaio) modifica da Celik in modo tale che la lama del Kama sia solo ad estrazione e non fissa.
Karabela (Sciabola da piede di origine polacca)
Bastone Combinabile (Bastone Bo smontabile in 3 parti)
• Arsenale sempre in aggiornamento

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Nome: Elizabeth/Pandora

Cognome: Ingebrethsen

Razza: umano

Sesso: donna

Età: 26

Descrizione Fisica: Elizabeth è una ragazza dal fisico atletico, asciutto e dal seno prosperoso, alta poco più di 1.70 m, la sua pelle, candida come la neve risplende di luce propria, limpida e pura. Avendo vissuto in una terra come la Svezia, il freddo e le montagne scandinave hanno permesso una diffusione minore delle radiazioni, incapaci di intaccare il territorio svedese e mutare i suoi abitanti.
Una lunga chioma bionda discende su di lei come fili dorati, gli occhi azzurri, enigmatici e dolci ricordano il cielo limpido di un tempo, che ormai verrà visto solo nelle sue iridi. Il viso, delicato e pulito la fanno sembrare più giovane di quanto sembra rendendola una ragazza semplice ma complessa.

Descrizione Psicologica: dolce e gentile, il mondo per lei è rose e fiori, tutto ciò che la circonda lo vede sotto una luce diversa come agli occhi di un bambino, pieni di stupore e meraviglia. Ragazza molto sincera, Elizabeth non tarderà ad esprimere ciò che pensa; non spicca molto in intelligenza ma è sempre meglio essere cauti, soprattutto davanti a Pandora.
Anche Silver si chiese il motivo per cui quella ragazza, a prima vista inutile, impacciata, che avrebbe causato solo guai, sarebbe stata utile alla loro causa e la risposta non tardò ad arrivare: “Sarà meglio non vedere la sua altra natura”, fu questa la risposta, poco esaudiente ma celata in una coltre oscura tale che quelle due parole “Altra natura”, fecero rabbrividire Silver che congedandosi, lasciò la stanza con il terrore percorrergli la spina dorsale.
Quando Elizabeth mostra la sua altra se stessa, diventa una “bestia” assetata di sangue, i cui pensieri sono solo dolore, sofferenza, morte e tanti altri come se nella sua persona fossero accumulati tutti i mali del mondo. Pandora, è questo il nome con cui si fa chiamare la sua altra personalità.

Trafiletto tratto dalla cartella medica di Elizabeth – 15 Aprile 2272 – Dr. Adolf Johansson
Questa patologia che affligge Elizabeth può essere definita come “Disturbo dissociativo d’identità”, ed è caratterizzata dalla presenza, in uno stesso individuo, di più identità o stati della personalità ben distinti aventi una propria modalità di percepire l'ambiente, di relazionarsi ed interagire con gli altri, in questo caso Pandora. Una caratteristica fondamentale del disturbo di personalità multipla (DPM) è data dalla capacità delle diverse personalità (nel caso della paziente: Elizabeth e Pandora) di assumere alternativamente il controllo totale del comportamento senza che vi sia memoria di questo e in molti casi, tra di esse, non vi è consapevolezza reciproca. Una spiegazione medica a tale patologia può essere data riportando alla luce quei ricordi traumatizzanti che, con molta probabilità, abbiano dato vita a Pandora.

Background: correvo a più non posso, un lungo corridoio, quasi infinito, si prospettava davanti ai miei occhi. Sembrava non finisse mai quando, poco più avanti, intravidi due porte, una bianca e una nera; mi avvicinai alla porta bianca, cigolò leggermente quando girai il pomolo dorato e la porta si spalancò, una luce bianca provenire da tutta la stanza mi accecò e una dolce musica pervase in tutto il mio corpo, parlava d’amore. Feci un passo alla volta e quando riuscii a vedere, vidi un grosso letto a baldacchino al centro della stanza, osservai l’intera camera, era piena di ogni sorta di animali di pezza ma quello che attirò la mia attenzione era un piccolo orsacchiotto che una dolce bambina dai codini biondi teneva in mano, seduta sul grande letto, troppo grande per una bambina di quell’età.
M’invitò a sedermi sul letto, e io lo feci; guardai la bambina negli occhi, avrà avuto una decina di anni, i suoi occhi erano pieni di dolcezza e felicità, sembrava che niente avrebbe potuto cambiare quell’espressione così innocente sul volto.
Così, come ero entrata, me ne andai, la bambina cercò di chiamarmi, voleva giocare con me ma io dissi che non potevo, che ero troppo impegnata e mi lasciai alle spalle quella stanza.
< Continua pure Elizabeth, cosa hai fatto dopo > domandò il dottore mentre appuntava qualcosa sul suo block notes.
Allora, mi lasciai alle spalle quella stanza ma, quando mi girai per osservarla vidi che era rimasta solo la porta nera, non so come, ma quella bianca era sparita. Volevo andarmene ma senza nemmeno accorgermene stavo girando il pomolo rosso della porta, una musica tetra e oscura come un pugnale conficcato nel petto mi pervase il corpo, stavolta nessuna luce mi accecò ma ebbi la stessa sensazione, non vidi più nulla, sentivo solo bisbigli, urla e quando tutto mi fu chiaro, sul solito letto, nella solita stanza vidi la bambina di prima, una cosa che mi fece accapponare la pelle, riguardava i pupazzi di pezza che riempivano la stanza: erano tutti privi della testa.
In uno sfondo rossastro la stanza sembrava provenire dai meandri più oscuri dell’inferno. La cosa più raccapricciante fu l’espressione che la bambina aveva in volto, aveva gli occhi gonfi di lacrime, era il volto della disperazione, di chi avesse perso tutto e tutti. Stavolta non fui io a sedermi ma lei ad alzarsi, trascinava ancora l’orsacchiotto di prima anch’esso priva di testa, e poi, cominciò ad urlarmi contro.
< Perché non hai voluto giocare con me, perché !? > urlò con le lacrime rigargli il volto deturpando quel dolce viso ormai logoro, come se rapidamente fossero passati migliaia di anni. Cercai di replicare, le parole uscirono lentamente, nonostante non avessi intenzione di farlo.
< Mi spiace Elizabeth > dissi.
< Che ne è della mamma, l’hai uccisa vero, ti ho visto ieri sera, perché l’hai fatto, vuoi uccidere anche me !? >
< Non lo farò piccola mia, non lo farò piccola mia ……. >
< E poi ? > domandò il Dr. Johansson.
< E poi ……. > Elizabeth non riuscì a trattenere le lacrime, sapeva che era lei la bambina del sogno, non riusciva a sopportare quei terribili attimi vissuti più di dieci anni fa.
< E poi, e poi avrei proprio voluto ucciderlo quel gran figlio di puttana di mio padre, e lo avrei anche fatto, ma ora sento questo bisogno irrefrenabile di uccidere >.
Pandora si asciugò gli occhi dalle lacrime come se fossero veleno, si alzò dal divanetto e con una forza disumana spinse il dottore contro il muro, le sue mani stringevano il collo del malcapitato che lentamente finì nelle mani della morte.

Abbigliamento: l’abbigliamento portato da Elizabeth era adatto alle temperature gelide delle montagne svedesi, Elizabeth indossava un cappello bianco di lana che le teneva al caldo la testa, un lungo cappotto in pelliccia bianca con pelo di orso che le copriva il corpo, e un paio di stivali in pelliccia.
Quando si unirà alla squadra di Silver, il suo abbigliamento non sarà più consono a meno che non voglia patire il caldo ogni singolo giorno, indossando una calda pelliccia adatta solo alle temperature sotto zero dell’Europa settentrionale.

Nuovo abbigliamento:
• Top nero corto
• Pantaloni pelle nera
• Giacca in pelle nera tenuta aperta

Armamento: entrando a far parte della Silver Special Forse lo stesso Silver gli consegnerà una Smith & Wesson k-22 che riuscirà ad utilizzare discretamente.
L’arma utilizzata da Pandora invece, è una balestra tattica TAC - 15 con mirino telescopico, posta sulle spalle di Elizabeth che, nonostante non sia a conoscenza del motivo per cui abbia tale arma, se la porta sempre con sé insieme alla faretra con delle frecce in fibra di carbonio e punta in titanio; l’utilizzo di diversi tipi di veleni che impregna sulle punte delle frecce rendono una “semplice” balestra, in un’arma mortale.

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Nome: Alexander

Cognome: Hill

Razza: umano

Sesso: uomo

Età: 20

Descrizione Fisica: ragazzo dal fisico agile e snello, la sua corporatura minuta lo porta ad essere poco resistente agli attacchi altrui, ma la sua velocità, abbinata alla forza della sua arma, lo rendono letale sotto tutti i punti di vista. Alex possiede i classici tratti somatici che caratterizzano i giapponesi, un ironico disprezzo per la madre, nata in Inghilterra, da cui prende solo gli occhi castani. Capelli neri, quasi perfetti in tutto per tutto, sono corti e spettinati, mentre il colore della sue pelle è chiaro, lucente segnata da numerosi tagli, segno del duro addestramento insieme al maestro Nishimura.

Descrizione Psicologica: preciso, meticoloso, testardo, competitivo, incapace di perdere e un pessimo senso dell’orientamento, queste sono le caratteristiche principali di Alexander, ma dall’altra parte possiede un animo sensibile che nasconde nei meandri del suo cuore e una timidezza tale da creargli non pochi problemi davanti alle donne.
Vive per quanto sia possibile nel giusto, ma nonostante ciò si è unito alla peggiore delle fazioni.

Background: Alexander nasce in un piccolo paese del Giappone collocato tra la vasta catena montuosa dello stato nipponico. Figlio di padre nipponico e madre inglese, l’infanzia di Alex non è stata per niente semplice. Una madre che lo considera solo uno scarto umano e non un amato figlio, dimostrandosi completamente assente nella vita di Alex e una sorella il cui solo pensiero nei confronti del fratello è il suo utilizzo come pungiball, hanno instaurato nella mente del povero ragazzo un’immagine negativa della figura femminile divenendo succube dell’altro sesso e incapace di interagire e comunicare con esso. In un’infanzia nera come la notte più oscura, la flebile luce della luna risplende nella figura del padre e di un suo vecchio amico Kaito Nishimura, rinomato maestro di katana che addestrerà Alex nell’uso della spada.
Gli anni passarono e 15 anni dopo Kaito Nishimura spirò; il vecchio maestro lasciò in dono ad Alex la sua katana, Ken no pāji, il ragazzo si ripromesse che l’avrebbe usata solo per il bene comune.
In un Giappone dominato dalla malavita, dove i discendenti degli Yakuza, la mafia giapponese, dopo aver spodestato l’Imperatore 20 anni dopo la caduta delle bombe, hanno preso il controllo dell’intero stato Alex abbandonerà il Giappone seguendo la strada tortuosa che il destino ha stabilito per lui ….
- Teneva in mano un vecchio foglio di pergamena, una figura oscura era raffigurata su di esso, solo gli occhi rossi scintillanti di quel personaggio erano l’unica caratteristica visibile. Mentre il sole tramontava, gli occhi di Alexander colmi di lacrime videro le Alpi giapponesi allontanarsi sempre più.
< Sappi che ti troverò, ovunque tu sia > -

Abbigliamento: Alexander indossa un kimono tipico giapponese, di colore nero, come promemoria sulle sue origini, una fascia blu per ricordarsi il motivo del suo viaggio e un paio di sandali in legno (Geta) per ricordare il cammino difficile che lo aspetta.

Armamento: Eternal Flame questo è il nome della katana posseduta da Alexander, l’unica arma che utilizza, reputando inutile il possedimento di molteplici armi quando, la maggior parte delle volte, non si è in grado di utilizzarle tutte al meglio.
Regalatagli dal suo maestro Nishimura Kaito, forgiata nel santuario conosciuto con il nome di Nakayama Shrine, il nome di questa katana si è perso nei meandri del passato. Secondo la leggenda la katana era in grado di sprigionare delle fiamme solo tra le mani di chi era degno. Alexander chiamerà la sua spada con il nome: “Eternal Flame”

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Tsume (Tsumebutsu/Batuffolo): nome del gatto mutante di Alexander e dell’intera Silver Special Force, trovato su di una zattera durante il viaggio per il Mediterraneo; nonostante il rifiuto da parte di Silver, Alexander lo terrà con sé. Si è affezionato particolarmente a Celik che pare abbia una certa affinità e passione per i gatti.
La mutazione dovuta alle radiazioni ha aumentato notevolmente le sue dimensioni, Silver crede che sia una sorta di pantera ma Alex è fermamente convinto che sia un gatto, forse un particolare incrocio tra i due animali.
Lungo più di 3 metri Tsume presenta un pelo corto dalla colorazione nera, occhi verdi e denti affilatissimi. Di muscolatura massiccia la forza fisica è una sua prerogativa, gli artigli retrattili sono un’arma letale a tutti gli effetti, mai farlo arrabbiare. Nonostante la mole come qualsiasi buon felino mantiene comunque una discreta velocità, un’animale davvero imprevedibile.

Edited by FGBDU - 16/4/2012, 15:30
 
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edoboss101
view post Posted on 16/4/2012, 21:18     +1   -1




troppo belli sti personaggi,non vedo l'ora di vederli in azione,quelli che mi ispirano di più sono gabriel(i bambini satanici hanno il mio rispetto :lol:),kirsten (non so perchè ma i misteri sul sesso di qualcuno mi interessano)e infine,come lo chiama il colonello wolf,"il gattino" ^_^
 
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1 replies since 15/4/2012, 14:35   605 views
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