| Cavolo, sono passati quasi tre anni...
Stessa premessa di quello che ho scritto giorni fa in shoutbox, ossia che sono comunque a poco meno di dieci ore, credo, e al primo giorno nel quel di Seattle, quindi la definirei comunque come una parte iniziale del gioco in cui è successo ciò che ha spinto Ellie a lasciare Jackson.
Da quello che ho potuto notare, il gioco al momento è un The Last of Us più aperto per quanto riguarda le zone, che alterna momenti esplorativi a scontri con infetti o umani, o infetti e umani, con un gameplay che non si discosta molto dal primo, che faceva il suo dovere senza essere innovativo. E visto che va di moda inserire simil elementi rpg dei giochi, ci sono diversi rami da far salire con le pillole che si trovano in gioco (c'era già una cosa simile in The Last of Us, ma qua è più ampliato, con rami che riguardano lo steatlh, il crafting e altro che andrà a sbloccarsi nel gioco).
Graficamente è senza dubbio il miglior gioco presente su ps4, superiore a God of War e Death Stranding, sia per quanto riguarda il mondo di gioco, sia per i suoi personaggi, con animazioni davvero eccezionali (l'ho notato in particolare con Ellie, mentre cercavo di fare degli screenshot, che ha tutta una serie di espressioni davvero particolareggiate, ma anche il resto dei personaggi non è trascurato)
Visto che si parlava di violenza... quella sì, c'è, e rispetto al primo è molto più presente. Tralasciando la storia e i suoi momenti "violenti", si vede nel modo in cui Ellie uccide i nemici, dal sangue che esce a fiotti, alle grida di disperazione dei nemici, che volevano dare questa impronta al gioco. Ma comunque non rimane nulla di eclatante com'è venuta fuori dal magico mondo di internet. Se invece le motivazioni di tale odio sono presenti andando avanti nel gioco, ovviamente non lo posso sapere.
Quindi, il gioco mi sta piacendo? Sì. Ma deve dare ancora molto per essere, per me, meglio del primo, gioco che chi è sul forum da un po', sa che adoro. Perché, come Death Stranding insegna, non basta un prologo sorprendente a fare un buon gioco.
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